Woodstock è un documentario americano che racconta l'omonimo Festival tenutosi a Bethel nell'agosto del 1969. Il film fu diretto da Michael Wadleigh e fu montato da (tra gli altri) Martin Scorsese e Thelma Schoonmaker. Ricevette l'Oscar come miglior documentario e fu nominato per il miglior sonoro. Nel 1996, Woodstock fu scelto per essere conservato nella National Film Registry della Biblioteca del Congresso poiché esso è "culturalmente, storicamente o esteticamente significativo". Il 9 giugno 2009 è uscita una versione più lunga, sia in Blu-Ray che in DVD, con alcune scene non presenti nella versione precedente, incluse le versioni integrali delle esibizioni dei Creedence Clearwater Revival e altri.
In un'anonima città svedese s'intrecciano storie di vite umane alle prese con solitudini e inquietudini, ferocemente ingabbiate in scarse soddisfazioni e mancanze di prospettive future. E allora, in un'atmosfera costantemente rarefatta dalla nebbia densa e dal grigiore metropolitano, si muovono figure diafane, che naufragano all'interno della loro anima incerti su dove andare, cosa fare e perché: c'è la giovane maestra che litiga per motivi futili con il marito, c'è la ragazzina follemente innamorata di un giovane musicista, c'è una donna che sfoga sul compagno e nel bere le sue frustrazioni. Ognuno di loro cerca però di rimanere a galla, di reagire con la musica e con l'autoironia, facendosi quasi caricatura di se stesso e delle sue problematiche esistenziali.
Le Bellas si stanno esibendo niente meno che al Lincoln Center di New York, alla presenza del Presidente Obama e della moglie, quando uno strappo nel costume di scena di Ciccia Amy, nel punto in cui non dovrebbe strapparsi, muta radicalmente i connotati dello spettacolo in corso ed estromette per sempre le Bellas dalla competizione scolastica di canto a cappella. Una decisione esagerata e impossibile da digerire, cui si sommano altri problemi per il gruppo, non ultima la latitanza di Beca, che ha intrapreso uno stage in uno studio di registrazione. La possibilità di partecipare agli internazionali di Copenaghen e dimostrare a tutti "who run the world" è l'ultimo rischio che le Bellas decidono di correre prima di lasciare il posto alle nuove matricole.
Dewey Cox, leggenda del rock'n'roll americano. Nel racconto della sua carriera c'è la storia di un'ascesa, una caduta e una nuova ascesa di un personaggio amato e discusso, le cui canzoni hanno cambiato il volto di un'intera nazione. Nel corso della sua spirale distruttiva nel mondo del rock'n'roll, Cox va a letto con 411 donne, si sposa 3 volte, ha 22 figli (più 14 illegittimi), è il protagonista del suo show personale negli anni settanta, ha amici che spaziano da Elvis ai Beatles, ed è dipendente da qualsiasi droga conosciuta. Nonostante tutto Cox diventa un'icona nazionale, e alla fine conquisterà l'amore di una brava donna, la cantante di supporto Darlene...
Pofeta, cantastorie, contestatore. Anticonformista, folle, genio assoluto del novecento. Io non sono qui è un viaggio nel tempo di Bob Dylan, attraverso il ritratto di sei personaggi - colti ognuno in un aspetto diverso della vita artistica e privata del menestrello americano - che intrecciano le loro storie di protesta, disagio, erranza e solitudine in una performance evocativa diretta da Todd Haynes. Anche stavolta, in un'ambientazione che riecheggia gli anni sessanta - avvicinandosi con forza alle tematiche dei suoi film più noti come Lontano dal paradiso e Velvet Goldmine - il regista americano sperimenta una narrazione frammentata e psichedelica, utilizzando sei diversi stili di regia all'interno di ogni microcosmo narrativo.
Sequel del Disney Channel Original Movie diventato per i giovani un fenomeno a livello globale. Troy e Gabriella sono due adolescenti che frequentano la stessa scuola ad Albuquerque, apparentemente molto diversi sia per interessi uno ama lo sport, l’altro lo studio che per estrazione sociale. Inaspettatamente scoprono di avere una passione comune: il canto…
18 anni dopo Elwood Blues (Aykroyd) esce di prigione. Suo fratello Jake (Belushi) è morto e la loro orchestra non c'è più. Se n'è andato anche Curtis, loro padre spirituale, lasciando un figlio poliziotto duro e puro. Insieme con un nuovo partner, il gioviale Mighty Mack McTeer (Goodman) e con Buster, orfanello di 10 anni (Bonifant), Elwood si rimette in marcia. Dovrà fare i conti con la mafia russa. Tentativo parzialmente riuscito di continuare un film di culto che nel 1980, con L'aereo più pazzo del mondo inaugurò il genere “catacomico”: ludico, demenziale, goliardico, frenetico, buffonesco, tutto ma non rassicurante e mistificatorio. Quel che c'è di divertente è già visto e quel che ha di nuovo non diverte. C'è tanta musica, d'accordo. Troppa.