Alma, giovane infermiera, assiste elisabeth, un'attrice che da tempo ha scelto di non parlare. Lontane dalla clinica, le due donne si trasferiscono in una casa in riva al mare: qui la convivenza forzata incrina il rapporto di amicizia e poco a poco l'astio e le incomprensioni prendono il sopravvento, in un confronto dove l'una scoprirà di avere sempre più bisogno dell'altra.
Moglie e amante di un direttore di collegio si mettono d'accordo e lo affogano nella vasca da bagno. Ma il cadavere scompare e i colpi di scena non si contano. Con un ottimo ritmo e una suspense ininterrotta, questo dramma criminale si srotola attorno alle due bravissime protagoniste, lo spettatore è con loro, attento e partecipe. Tratto dal romanzo Celle qui n'était plus (1952) di Pierre Boileau e Thomas Narcejac, ha il torto di puntare troppo sulla sorpresa. Il gioco è abile, ma il giocatore bara. Rifatto a Hollywood come Diabolique nel 1996. Premio Delluc 1955.AUTORE LETTERARIO: Pierre Boileau, Thomas Narcejac
Stalingrado è stretta nella morsa nazista e ogni metro di terreno viene conteso armi in pugno. Il tiratore scelto Vassili Zaitsev abbatte uno dopo l'altro i tedeschi. Il commissario politico Danilov fa di lui un potente mezzo di propaganda. È l'eroe sovietico per eccellenza che non sbaglia un colpo. Un maggiore tedesco, König, decide di sfidarlo sul suo stesso terreno: la precisione nella mira. I due danno inizio a un inseguimento che porterà allo scontro finale.
Orfano di madre, morta di HIV, e cresciuto con un padre violento che abusava di lui, David, più conosciuto come Tsotsi, è il diciannovenne e spietato capobanda di un gruppo di giovani criminali, che vivono in una baraccopoli di Johannesburg. In fuga da un passato doloroso, Tsotsi ha rimosso qualunque ricordo della sua infanzia, compreso il suo vero nome: infatti nel gergo del ghetto "Tsotsi" vuol semplicemente dire "gangster". Una notte, accade che Tsotsi spari ad una donna per rubarle l'auto, senza rendersi conto che sul sedile posteriore c'è un neonato addormentato, figlio della donna. Nonostante la sua corazza di rabbia, Tsotsi decide ugualmente di prendersi cura del piccolo. Ben presto il ragazzo si renderà conto che nelle sue condizioni sarà difficile anche soltanto nutrire il bambino.
La vera storia di William Walker, un avventuriero di origine inglese che nel 1855, con l'appoggio del miliardario Vanderbilt, operò un colpo di mano in Nicaragua, alla testa di sessanta mercenari, e si autonominò presidente della Repubblica sudamericana. Una storia affascinante che però il regista ha condito di troppi aneddoti non necessari e troppi riferimenti alla politica Usa in Sudamerica negli ultimi decenni.
Cialtrone al soldo di un industriale tesse trama sordidamente erotica ai danni di una donna onesta, per provare la sua indegnità allo scopo di farla divorziare dal figlio dell'industriale: la posta in gioco è il bimbo dei due coniugi. Chabrol ha qui abbassato la sua media con un giallo diseguale e farraginoso. Intelligente nei particolari e nell'acutezza descrittiva, ma le concessioni al melodramma e al macchiettismo pesano. Ne risentono anche gli attori. Da un romanzo di Charlotte Armstrong.
La banda Conti rapisce il figlio di un ricco ingegnere lombardo e uccide un poliziotto privato. Per vendicare il fratello e liberare il ragazzo sequestrato, interviene un ex gangster, Rambo, divenuto servitore della giustizia.
Adrienne dopo la morte del marito scopre di essere stata per anni ingannata da lui: in realtà il tanto amato marito non era così perfetto come crdeva che fosse.
Siberia, 1953: durante il regime comunista, Ilsa lavora in un gulag, col compito di effettuare un lavaggio del cervello a tutti quelli che non vanno d'accordo con il governo. Ma il prigioniero Yakurin è più astuto e difficile da convincere degli altri. Tuttavia Ilsa non desiste e non si arrende, promettendogli che riuscirà a spezzarlo. Alla morte di Stalin, il campo viene chiuso, Ilsa e le guardie uccidono i prigionieri e scappano; Yakurin sopravvive. Nel 1977, Yakurin è diventato l'allenatore di una squadra di pugilato sovietica, e, mentre visita per lavoro Montréal, lascia che i pugili inizino a frequentare un bordello. La proprietaria della casa chiusa è Ilsa e le sue colleghe del campo Gulag sono alcune tra le prostitute. Ilsa nota Yakurin e dunque aspetta la seconda possibilità per romperlo: Yakurin vuole invece vendetta.
Prostitute ad alto prezzo vengono sistematicamente assassinate, i loro cadaveri mutilati e un bizzarro simbolo sudamericano dipinto con il sangue viene trovato sulla scena. Il poliziotto che indaga è pronto a risolvere il crimine prima che la sua ex moglie, una giornalista, diventi la prossima vittima.