È una vita che oscilla tra luci e ombre, quella di Olfa, donna tunisina e madre di quattro figlie, un’esistenza spesso ribelle, ma inesorabilmente schiacciata dal peso della tradizione e della società. Un giorno, le sue due figlie maggiori spariscono. Per riempire quell’incomprensibile vuoto, la regista Kaouther Ben Hania invita due attrici professioniste a prendere il loro posto al fianco della donna e delle due figlie minori, per ripercorrere e mettere in scena – tra realtà e finzione – la storia della famiglia. Ne scaturisce un viaggio intimo e profondo pieno di speranza e sorpresa, un’opera emozionante e catartica, tragica ma anche inaspettatamente divertente, candidata all’Oscar 2024 per il Miglior documentario.

Bob Harris e Charlotte sono due americani a Tokyo. Bob è una star del cinema ed è a Tokyo per girare uno spot pubblicitario per una marca di whisky, mentre Charlotte è una giovane donna che arranca dietro al marito fotografo instancabile. Colpiti entrambi da insonnia, Bob e Charlotte s'incontrano una notte per caso nel bar dell'hotel dove alloggiano.

Un gruppo di persone sono in piedi lungo la piattaforma della stazione ferroviaria di La Ciotat, in attesa di un treno. Il treno arriva da lontano, finché alla fine si ferma alla piattaforma. Le porte delle vetture si aprono e gli assistenti aiutano i passeggeri a scendere e salire. La leggenda narra che, quando il film fu mostrato la prima volta, il pubblico fuggì dal caffè in preda al terrore, perché convinti che il treno avesse potuto investiti. Anche se si pensa che la leggenda non sia altro che un racconto promozionale, gli spettatori rimasero certamente sbalorditi dalle capacità del cinematografo.

Vivien è una ricca borghese east-coast, che non si è mai lasciata andare a passioni, represse attraverso un autocontrollo e un rigore costante, e che vive adesso una profonda crisi di valori; Cay passa con disinvoltura da amante ad amante, come Gwen e Sliver, ed è invece spregiudicata, irriverente, sboccata, ma anche tenera e genuina. Attorno a loro, tra le altre donne, spicca la figura di Frances, che ha con la figliastra un rapporto complesso e sfaccettato, non immune da gelosia, e che comunque è molto legata a lei. Poco alla volta Cay riesce a far breccia nel cuore di Vivien, venuta a Reno soprattutto per dimenticare, e perciò refrattaria a nuove amicizie e volutamente appartatasi. Vivien è scossa nel constatare il mutamento che avviene in lei e fatica ad accettarlo.

La giovane Hanna è sorda, straniera in Gran Bretagna, e trascorre con una ripetitività maniacale le giornate solitarie, tra la sua casa e la fabbrica in cui lavora. L'handicap la costringe a servirsi di un apparecchio acustico che, per altro, le è utile per decidere quando non ascoltare i rumori della fabbrica o semplicemente isolarsi dal mondo. Proprio il suo "non rapporto" con i colleghi operai è al centro della scintilla che finirà per cambiarle la vita. Hanna viene infatti convocata dalla proprietà e in pratica costretta, per questioni di "quieto vivere" sindacale, a prendersi un mese di vacanza, dato che dopo anni non si è mai presa né una vacanza né un giorno di malattia.

Alla periferia di Copenaghen, un gruppo di persone si incontra per la lezione settimanale di italiano. Fra gli allievi, un eccentrico pastore protestante, un uomo e una donna bloccati dalla timidezza, due signore che si scoprono sorelle e altri esemplari di varia umanità.

Ann vive una vita misera, opaca e senza speranza, con una famiglia disastrata. Tutto cambia dopo un controllo medico che la spinge a riscoprire il piacere di vivere. La morte come spinta alla vita. È una provocazione che Pedro Almodovar (qui nelle vesti di produttore) non poteva lasciar cadere. Ecco allora che la protagonista di questo intelligente film al femminile trova una ragione di vivere proprio negli esiti infausti di alcuni esami. Deve preparare la sua dipartita lasciando ai suoi cari il meglio. Tema melo di quelli che piacciono a Pedro: Sempre però con la realtà sotto stretto controllo