Nel tribunale religioso di una località israeliana non specificata si esamina la richiesta di divorzio di Viviane Amsalem, che da tre anni ha lasciato il domicilio coniugale per incompatibilità col marito Elisha e risiede nel frattempo presso parenti. Per la legge israeliana, Viviane è un'emarginata sociale in libertà vigilata: non può avere nuove relazioni né una nuova famiglia. Non presentandosi alle udienze, Elisha allunga di proposito i tempi ed esaspera Viviane, il suo avvocato, i rabbini. Il dovere delle autorità religiose è preservare la "pace domestica", riconciliare le parti in causa e ascoltare le testimonianze degli amici veri e presunti della coppia. La vicenda si trascina tra rinvii continui, per cinque anni, concludendosi dopo un estenuante testa a testa tra marito e moglie, in un progressivo smascheramento di prevaricazioni e formalismi che non coinvolge tutti i presenti in aula.

Kim Ji-young è una normalissima trentenne. Lavora in un'agenzia di pubbliche relazioni, è sposata e ha una figlia. Per poter crescere la piccola, decide di lasciare il lavoro e condurre un'esistenza come tante altre donne della sua età. La sua esistenza però viene sconvolta il giorno in cui comincia a parlare come sua madre, la sorella maggiore e altre persone defunte. All'apparenza, sembra posseduta. Cosa le è successo realmente?

Alice (Reese Witherspoon) è appena stata lasciata dal marito Austen (Michael Sheen) e con le due figlie si è trasferita a Los Angeles, nella casa dove è cresciuta. La sera del suo quarantesimo compleanno incontra un ragazzo molto più giovane di lei che le farà riscoprire cose ormai dimenticate: l’innamoramento, le feste… e la libertà che non provava da tempo. La situazione si complica quando all’improvviso il suo ex marito decide di fare marcia indietro e le chiede di tornare insieme. Ora Alice deve scegliere tra la famiglia che ha sempre voluto e una nuova travolgente storia d’amore.