Il liceale Donnie Darko, in preda ad un attacco di insonnia, esce dalla casa dei genitori e incontra uno spaventoso coniglio gigante di nome Frank, che gli dice che il mondo finirà tra 28 giorni, 6 ore, 42 minuti e 12 secondi.
Jack è un ex-poliziotto diventato tecnico del suono. Facendo esperimenti per i suoni di un nuovo film capta accidentalmente i rumori di un'automobile che cade in un torrente. Recatosi sul luogo dell'incidente riesce a salvare Sally, ma non il conducente, governatore dello Stato e candidato alle elezioni presidenziali. Ascoltando a casa il nastro registrato, Jack si accorge che in sottofondo si sente il rumore di uno sparo. Capisce allora che non è stato un incidente ma un omicidio, al quale la polizia non crede. Jack e Sally continueranno l'indagine da soli.
Corsa alla presidenza degli Stati Uniti. Un candidato liberal e fautore di una politica con le mani nette, ha un avversario conservatore con tanto pelo sullo stomaco. Il liberal rifiuta di fare la campagna a base di calunnie e trabocchetti; cosicché alle primarie si trova in svantaggio. Vincerà un terzo candidato, più onesto del conservatore, ma anche più deciso dell'altro.
Per distogliere l'attenzione dei media e dell'opinione pubblica americana da uno scandalo sessuale che vede coinvolto il presidente degli Stati Uniti d'America, i suoi addetti alle pubbliche relazioni – con l'aiuto del produttore Stanley Motss – organizzano la messa in scena di una finta guerra contro l'Albania per favorirne la riconferma alla Casa Bianca. A undici giorni dalle elezioni, infatti, il consenso attorno al presidente rischia di precipitare a causa di una giovane ragazza scout che lo accusa di aver abusato di lei durante una gita alla Casa Bianca. Il piano per distogliere l'attenzione dell'opinione pubblica dallo scandalo sessuale consta di due fasi principali: durante la prima viene simulata un conflitto contro il piccolo stato balcanico, accusato di dare ospitalità ad alcune pericolose cellule terroristiche che minacciano la sicurezza degli Stati Uniti.
Il film segue sette anni della breve e ardente vita di Michael Collins, discusso eroe dell'indipendenza irlandese, ucciso in un'imboscata da altri irlandesi.
Emiliano Zapata e Pancho Villa lottano per rovesciare il regime del dittatore Diaz. La vittoria non durerà a lungo e Zapata morirà dopo essere tornato a combattere per la l’eguaglianza e la libertà.
La storia politica di Richard M. Nixon, il controverso presidente degli Stati Uniti d'America, tra sconfitte, vittorie e misteri irrisolti.
Una cronaca delle settimane dopo le elezioni presidenziali degli Stati Uniti del 2000 e la successiva racconta in Florida.
Un giornalista australiano inviato a Giakarta in Indonesia, s'impegna per cercare di capire a fondo la realtà del paese, tra corruzione e miseria. Quando scopre che sta per giungere una nave carica di armi destinata ai ribelli, tace la notizia per non nuocere alla loro causa, e per amore di una donna che la sostiene. Premio Oscar a Linda Hunt nel ruolo (maschile) del fotografo nano.
La mattina del 9 settembre 2004 la produttrice della CBS News Mary Mapes aveva tutte le ragioni per essere orgogliosa del suo servizio giornalistico. Ma alla fine di quella giornata, lei, la CBS News, e il famoso conduttore di 60 Minutes, Dan Rather, furono messi a dura prova. La sera precedente la trasmissione aveva mandato in onda un reportage investigativo nel quale venivano rivelate delle prove secondo cui il Presidente George W. Bush aveva trascurato il suo dovere nel periodo in cui prestava servizio come pilota nella Guardia Nazionale dell'Aeronautica del Texas, dal 1968 al 1974. Ma a pochi giorni dallo scandalo, i registri del servizio militare di Bush smisero di essere al centro dell'attenzione dei media e del pubblico, e da quel momento in poi, furono 60 Minutes, la Mapes e Rather a passare sotto alla lente di ingrandimento. Truth è tratto dal libro scritto da Mary Mapes, intitolato "Truth and Duty: The Press, the President, and the Privilege of Power", e pubblicato nel 2015.
Henry Burton, giovane di colore idealista, nipote di un leader che ha combattuto per i diritti civili, decide di partecipare, sia pure dopo molte incertezze, alla campagna per le elezioni presidenziali di Jack Stanton, governatore progressista di uno Stato del sud.
George è un parrucchiere per signora a Beverly Hills e seduttore di chiara fama. Siamo alla vigilia delle elezioni presidenziali del 1968, e attorno al protagonista ruotano Jill, attricetta disoccupata, Jackie, divorziata e amante di Lester e Felicia, che di Lester è la moglie. George cerca finanziamenti per un nuovo salone e si viene a trovare in un "giro" tanto spregiudicato da metterlo a disagio.
L'anchorman televisivo Tom Dobbs (Robin Williams), subissato da e-mail esultanti al momento di minacciare una candidatura alla presidenza degli Stati Uniti, decide di partecipare alla corsa alla Casa Bianca. Con un entourage capeggiato dal manager Jack Menken (Cristopher Walken), il suo cammino trionfale si scontra con la realtà e con un' irreale onestà. Le vicende romanzate sull'uomo più importante del mondo, il Presidente degli Stati Uniti, sono state spesso oggetto di sceneggiature cinematografiche e televisive. Da Un presidente - Una storia d'amore alla serie tv West Wing, che vedeva rispettivamente nel ruolo del protagonista Michael Douglas e Martin Sheen. In questa sorta di demistificazione della televisione che si impossessa del cinema (Tom Dobbs è un comedian del piccolo schermo che è parte di un film pensato per le sale), Robin Williams si muove alla perfezione nella prima ora, manifestando naturalezza e solo attimi caricaturali tipici della sua natura.
Uno scontro a fuoco con tre morti, tra cui un bambino nero, provoca un'inchiesta che rischia di danneggiare la reputazione di John Pappas, sindaco di New York che vuole diventare governatore. Prima parte apprezzabile a livello descrittivo, ma nell'avvicinarsi ai temi di fondo (l'intreccio tra politica, affari, criminalità) il film s'inceppa per avviarsi a un epilogo impacciato. Il difetto è nella sceneggiatura, alla quale hanno messo mano in quattro. Troppi.
Bud Johnson è un barista apatico e adorabile perdente che non ha mai fatto nulla di buono nella vita, ad eccezione di una figlia piccola che si prende cura di lui. La vita di Bud è destinata però a cambiare completamente. L'uomo infatti finisce sotto i riflettori quando si scopre che l'esito delle elezioni presidenziali dipende dal suo voto. I politici invadono la piccola cittadina di Texico, nel New Mexico, per accaparrarsi il voto di Bud.
Dopo la prematura scomparsa del candidato di punta del partito democratico, un consigliere comunale della periferia di Washington D.C. viene catapultato dal più oscuro anonimato agli onori della ribalta come nuovo candidato alla presidenza degli Stati Uniti.