Un aspirante giornalista americano di nome Matt, espulso ingiustamente da Harvard, decide di voltare pagina raggiungendo la sorella a Londra. Appena sbarcato nel vecchio continente, Matt si imbatterà nel proprio cugino acquisito, fratello del cognato, leader della frangia più violenta degli ultrà del West Ham United, football club londinese. Il giovane si ritroverà così catapultato in una guerra tra fazioni, vero e proprio motivo di vita per gli hooligans; accolto nella "famiglia", ne sposerà la filosofia e non tarderà a rivestire un ruolo di rilievo tra i ranghi del gruppo.

Mi chiamano Radio (Radio) è un film del 2003 diretto da Mike Tollin. Il film è basato sulla vera storia di Harold Jones (Ed Harris), allenatore di football alla T. L. Hanna High School ed un giovane mentalmente ritardato James Robert "Radio" Kennedy (Cuba Gooding, Jr.). Nel film recitano anche Debra Winger e Alfre Woodard, e la fonte di ispirazione per il soggetto è stato un articolo del 1996 apparso sulla rivista Sports Illustrated [1] scritto Gary Smith.[2]James Robert Kennedy (nato il 14 ottobre 1946 ad Anderson nella Carolina del Sud), cresce affascinato dalla tecnologia della radio. Il suo soprannome, "Radio", gli viene dato dai suoi concittadini per via della radiolina che porta con se ovunque vada.

L'anziano Norman Dale accetta l'offerta di un amico, preside del college di Hickory, una cittadina dell'Indiana, per allenare la squadra di basket. L'ambiente in cui si trova, però, è scettico e diffidente e, a cominciare dall'allenatore che lo ha preceduto, moltissimi sono contro i suoi metodi poco ortodossi. L'allenatore nomina "Colpoincanna", padre di uno dei suoi ragazzi, che sa tutto del basket, suo assistente in campo e lo aiuta a smettere di bere. Tenendo duro, lottando contro arbitri prevaricatori, sbraitando e caricando i suoi ragazzi al massimo, Dale porta di partita in partita la squadra a vincere addirittura il campionato regionale alla presenza di ventimila spettatori.

Estate 1980. Sta per prendere il via il Torneo di Wimbledon e i due giocatori più quotati per la vittoria sono lo svedese Bjorn Borg e l'americano John McEnroe. Due tennisti, e due giovani uomini, che non potrebbero essere più diversi, almeno secondo lo storytelling dell'epoca. Borg, già quattro volte vincitore a Wimbledon, è soprannominato "Uomo di ghiaccio": algido, apparentemente privo di emozioni, una macchina segnapunti con un rovescio a due mani che è una fucilata. McEnroe, di tre anni più giovane, è detto invece "Superbrat" perché sul campo impreca, dà in escandescenze e si accapiglia con gli arbitri.

Zack Conroy e Celeste Mercieri sono due pattinatori su ghiaccio che fanno coppia fissa sia nella vita che in pista. Entrambi sognano di conquistare la medaglia d'oro, ma Celeste viene squalificata a causa di una scorrettezza e quindi Zack resta senza partner. Quando incontra la bellissima e brava Alex Delgado, Zack resta folgorato dalla sua bellezza e dalle sue doti e chiede al proprio allenatore di fare coppia con lei. E lo scivolone (sentimentale) è in agguato.

Chiamato a dirigere il college di Huxley, da molti anni a digiuno di vittorie nel football, Quincey Adams Wagstaff (Groucho) cerca di assoldare due esperti giocatori (già al soldo della squadra avversaria come sabotatori), ma scrittura per sbaglio Barovelli (Chico) e Pinky (Harpo). Con i quattro Marx nelle retrovie (Zeppo nella parte del figlio di Groucho), Huxley vince la finale. Scritto da Bert Kalman, Harry Ruby (anche autore di musiche e canzoni), S.J. Perelman e Will B. Johnstone, è il più surreale, caotico e anarchico film marxiano nella sua satira della cultura universitaria USA. “Di qualsiasi cosa si tratti, io sono contro!” (I'm against it!), canta Groucho in apertura, e tutto il film, giocato sulla corda dell'assurdo, è sulla stessa riga antiautoritaria sino alla strepitosa partita conclusiva.

Jackie Dorsey è la figlia di Kate Moseley e Doug Dorsey, vincitori della medaglia d'oro alle Olimpiadi Invernali nel 1992. Cresciuta con l'ambizione di vincere la medaglia d'oro, Jackie vede i suoi sogni sfumare in seguito ad un incidente. Le cose, fortunatamente cambieranno, ma dovrà mettere da parte la sua cocciutaggine.

Andy "Brink" Brinker e i suoi amici sono bravissimi sui pattini, ma non amano le competizioni. Gli X Bladz, loro rivali da sempre, vorrebbero che Andy si convertisse al loro "credo": gareggiare solo dietro un lauto compenso. Andy dovrà accettare di passare dalla loro parte per aiutare la famiglia in difficoltà.

A Mystery, cittadina immaginaria dell'Alaska, l'hockey su ghiaccio è lo sport di casa. Tutti o quasi i giovani del posto pattinano e giocano a livelli d'eccellenza, tanto che ogni sabato si disputa una partita cinque contro cinque fra giocatori scelti da un apposito comitato composto dalle locali personalità di spicco, fra le quali il sindaco (Colm Meaney). A seguito di un articolo su Sports Illustrated, scritto da un loro compaesano, agli abitanti di Mystery viene proposta un'amichevole fra la loro migliore selezione e i New York Rangers, militanti nell'NHL.

Siamo nei "mitici" anni Sessanta, tempo di crollo dei tabù e di incruente rivoluzioni sociali (e sessuali). Al ritmo delle canzoni dei "Beatles" e dei "Rolling Stones" quattro amici partono per il mare intenzionati a fare una vacanza a tutta trasgressione. Non tutto però va come previsto e la sorte tragica ci mette pure lo zampino.