In una foresta di alberi giganti Oquirá, una bambina indigena di sei anni, cercherà di "suonare" il suo destino e entrare cosí nel cerchio della vita.

Un famoso ballerino, Jerry Travers, ed il suo impresario, Horace Hardwick, si devono recare al Lido di Venezia dove li attende Madge, la moglie dell' impresario, ed una giovane amica di lei, Dale Tramont. Prima di partire da Londra essi però conoscono Dale, senza sapere chi sia, e Jerry la corteggia. Per un equivoco Dale crede, una volta giunta a Venezia, che Jerry sia il marito della sua amica e, sdegnata, lo respinge e si affretta a sposare Alberto Beddini, un tenore italiano. Intanto Madge, con mezzi energici, punisce il proprio marito, ritenendolo colpevole di aver infastidito la ragazza. Dopo altri incidenti più o meno comici giunge il finale chiarimento e si viene a sapere che il matrimonio di Dale non è valido, poichè il "pastore" altri non era che il cameriere dell' impresario. Così Dale e Jerry ritrovano l' amore e possono sposarsi.

Da poco arruolato e in partenza per il Vietnam, Claude dell'Oklahoma arriva a New York e in Central Park incontra un gruppo di hippy che stanno bruciando le loro cartoline di precetto. Incuriosito, li segue ed è coinvolto in incidenti con la polizia. George, capo dei manifestanti, è scambiato per lui e spedito in guerra dove muore. Dal musical (1967) di Gerome Ragni, James Rado (libretto) e Galt MacDermot (musica), definito “America's first tribal love-rock musical”. Precedette Oh Calcutta (1969), Jesus Christ Superstar (1971), The Rocky Horror Show (1973). È un film di regista, non di coreografo (Twyla Tarp): il suo ritmo non è scandito dai numeri musicali, ma dal montaggio che costruisce i balletti. Diretto dal cèco Forman, da due anni naturalizzato americano, ha un tono disincantato più che raffreddato: sintesi storicizzata dei ribollenti anni '60, celebrati come l'Era dell'Acquario e della contestazione giovanile

Norman Maine, famoso attore cinematografico in declino, viene salvato dalla cantante Ester Blodgett da una figuraccia nel bel mezzo di uno spettacolo. Grato del gesto, l'attore decide di lanciare la promettente cantante fino a portarla al successo, mentre la sua stella piano piano si oscura, e, nonostante i due si sposino, la decadenza di Norman porta l'attore a togliersi da mezzo volontariamente.

Nato sul palcoscenico, George Cohan (Cagney) vi trascorre la vita formando con i genitori e la sorella un applaudito quartetto. Passato dalla provincia a Broadway, raggiunge un'immensa celebrità componendo, nel 1917, la canzone "Over There", che diventa l'inno ufficiale delle truppe e che fa di lui quasi un eroe nazionale. Con la smobilitazione il successo non cala e Cohan allestisce spettacoli sempre più ricchi ed eleganti.

Yentl è la figlia di un rabbino polacco, che le insegna segretamente il Talmud, anche se alle donne è vietato. Quando il padre muore lei lascia il villaggio travestita da ragazzo, prendendo il nome dal fratello morto, per continuare gli studi della dottrina ebraica.

Sara, una giovane ragazza bianca, è un'aspirante ballerina di danza classica, che sogna di entrare alla Juillard, la prestigiosa scuola di ballo di New York. Derek è invece un ragazzo di colore che aspira a diventare medico. I due si incontrano nel liceo del South Side di Chicago, dove Sara si è trasferita dopo la morte della madre, e si innamorano. Famiglia e amici, specialmente di Derek, ostacoleranno i due ragazzi, i quali però alla fine usciranno vincitori da questa lotta per affermare le loro aspirazioni e i loro sentimenti.

La vita sul palcoscenico (a colori) e dietro le quinte (in bianconero) di Madonna Luisa Ciccone: una specie di interminabile promo all'insegna dello sperpero su una arci-famosa cantante mediocre che è un tipico fenomeno di un'epoca di confusione.

Una parata di tre direttori e quattro interpreti. Basato sul balletto omonimo del 1916 di Erik Satie, interpretato nel film dalla jazz band olandese Willem Breuker Kollektief e diretto da Koji Yamamura, il cortometraggio illustra una parata come un balletto surreale animato. Il corto esce nel 2016 per celebrare i 150 anni di Erik Satie e i 100 anni della sua compsizione "Parade"