Il rapper Tupac racconta con le sue parole la vita drammatica ed esaltante di un figlio del ghetto che ha toccato il cuore di milioni di persone in tutto il mondo.
Una bella e celebrata edizione del Barbiere di Siviglia va in scena nel 2005 al Teatro Real di Madrid. Imperniata sulle voci di Juan Diego Florez e di Maria Bayo, due tra i migliori specialisti rossiniani tra le ultime generazioni, sul Figaro teatralissimo di Pietro Spagnoli e su un grande cantante dalla carrirera lunghissima come Ruggiero Raimondi, la messinscena si distingue per il suo carattere fresco e vivacissimo. Sul podio, Gianluigi Gelmetti mette a frutto la sua lunga consuetudine con il teatro musicale italiano.
Tre ragazzini, Alvin, Simon e Theodore (i Chipmunk, appunto, strane creature dai tratti sia umani che animaleschi) se ne vanno per il mondo in cerca di avventure. Nel loro peregrinare incontrano sul cammino dei cattivoni, ladri di gioielli.
Il destino di una compagnia di danza è affidato a tre ballerini ormai ritiratisi dalle scene, che alla morte del loro mentore, decidono di riprovarci e lavorano sodo per realizzare lo spettacolo della loro vita, rimettendo in scena uno show che era stato scritto per loro ma che per via di divergenze e contrasti, da giovani non erano riusciti a completare.
Le famose popstar Alvin, Simon e Theodore vengono affidate alle cure di Toby, il nipote ventenne di Dave Seville. I ragazzi, per il momento, devono mettere da parte i sogni di successo per tornare a studiare, e hanno il compito di salvare il programma di musica della scuola vincendo il premio di $25.000 messo in palio in un concorso per band musicali. Ma, inaspettatamente, i Chipmunk si troveranno a doversi confrontare con le Chipette, una band tutta al femminile, formata da Brittany, Eleanor e Jeanette. Le scintille si accendono in tutti i sensi non appena ha inizio la gara tra i Chipmunk e le Chipette.
Due divi assoluti al Metropolitan per il capolavoro di Gaetano Donizetti: Joan Sutherland e Alfredo Kraus rendono questa edizione di Lucia di Lammermoor un evento memorabile, una di quelle serate che resteranno nella memoria degli appassionati d'opera. La scena della pazzia di Lucia è di straordinaria intensità; il finale è cantato da Kraus con classe e partecipazione impareggiabili. Accanto a ottimi interpreti delle parti di contorno, si distinguono anche la concertazione di Bonynge, incisiva ma sempre rispettosa delle voci, e l'efficace messinscena di Donnell, che si nuove nel solco della tradizione.