Indonesia: tra il 1965 e il 1966 il generale Suharto prende il potere e dà il via a una delle più sanguinose epurazioni della Storia. Con la complicità e il supporto dell'esercito indonesiano, gruppi para-militari massacrano oltre un milione di persone, tra comunisti, minoranze etniche e oppositori politici. Nato nel 1968, Adi non ha mai conosciuto suo fratello, mutilato e ucciso barbaramente da alcuni membri del Komando Aksi nell'eccidio del Silk River. Il regista Joshua Oppenheimer, che già aveva rotto il silenzio sul genocidio indonesiano con il suo acclamato The Act of Killing scioccando pubblico e critica di tutto il mondo, porta Adi a incontrare e confrontarsi con i responsabili di quell'atroce delitto, in un percorso che ha come obiettivo quello di tutti i grandi viaggi: la ricerca e l'affermazione della verità.

Yuda lascia la natia Sumatra per compiere il suo merantau, rito di passaggio che prevede un'esperienza di vita nella grande città. Arrivato a Jakarta per trovare lavoro come insegnante di silat, si trova privo del domicilio atteso e, in breve tempo, di fronte a un affare sporco di sfruttamento di ragazze, di fronte al quale Yuda non può tenere gli occhi chiusi.

Liz Gilbert ha una bella casa a New York, un matrimonio fresco, una carriera di successo. Ma improvvisamente scopre che tutto questo non è quello che vuole e che per capire cosa cerca davvero dovrà lasciare tutto e tornare dallo sciamano balinese che le ha messo la pulce dell'insoddisfazione nell'orecchio, passando per Roma, dove vuole imparare a godersi la vita partendo dall'apprezzamento del buon cibo, e dall'India, dove vuole imparare a pregare.

Un capitano è alla ricerca di un mitico tesoro: un forziere di diamanti inabissato nel mare di Giava con la nave che lo trasportava. Ma il bottino fa gola anche a un feroce corsaro. La caccia si conclude in un'isola poco prima che un terremoto la distrugga. La tempesta manda poi a picco la nave dei pirati.