Michelangelo è già un affermato scultore quando viene incaricato da papa Giulio II di affrescare la Cappella Sistina. Tra tormenti artistici e personali litigi con il ruvido committente, Michelangelo distrugge le sue pitture, si ammala, cade dall'impalcatura. Sta quasi per abbandonare l'impresa, ma in extremis arriva la riconciliazione col papa e col proprio genio pittorico.

Ricco latifondista argentino (Pomeroy Cannon) ha due figlie: la prima si sposa con un francese pacifista di nome Marcelo (Joseph Swickard); la seconda con un tedesco militarista di nome Karl (Alan Hale). Entrambe avranno un figlio maschio: i due cugini si troveranno uno contro l'altro al fronte, nel corso della Prima guerra mondiale.

È il 1500 e Cesare Borgia, il "principe" esaltato da Niccolò Machiavelli nel suo trattato, detiene pieni poteri sulla Toscana e sui territori del Centro Italia. Infatti Cesare, come i suoi fratelli e sorelle, è il figlio del corrotto e ricco Rodrigo Borgia, salito al trono pontificio come Papa Alessandro VI, il quale, pur consapevole di tutti i misfatti e gli omicidi che compie il figlio per il desiderio di potere, lo lascia fare ed inoltre occulta tutte le prove che potrebbero incastrarlo.

Una bella donna dell'alta società londinese è coccolata dal marito e dai salotti della città, ma un giorno si scopre che ha fatto fuori con il veleno i suoi tre uomini precedenti. L'attuale marito cerca di evitare di diventare la quarta vittma della sua follia omicida.

Un intellettuale (interpretato da Enrico Maria Salerno) si reca a Tahiti per realizzare un film. In realtà, motivi profondi lo spingono a cancellare la propria storia di uomo occidentale e a vivere a contatto con la natura. Nel giro di pochi giorni, si impossessano di lui gli istinti primordiali e il desiderio di evasione dalla civiltà nella quale è nato e cresciuto. Tuttavia, dopo qualche fugace storia d'amore con fanciulle indigene, all'improvvisa notizia di un lutto non potrà fare a meno di tornare in patria.