Un concerto originale, dal vivo, unico nella vita, che offre ai fan di tutto il mondo un posto in prima fila per assistere alla magia rivoluzionaria del Rocket Man di nuovo al Dodger Stadium e che mostra Elton John come il pubblico non lo ha mai visto prima, rendendo omaggio all'icona e al momento fondamentale del 1975 che ha cementato il suo successo globale.

Una cantante di night incontra, durante un viaggio, un playboy e se ne innamora. Prima di sposarsi però i due devono chiudere con il loro passato e decidono di ritrovarsi dopo un anno all'Empire State Building.

Ironico come suo solito, ma usando maggiormente le corde del melodramma, Almodovar rende omaggio ai suoi registi preferiti, come Sirk e Matarazzo. Il film parte con una citazione da Lo specchio della vita e termina con un'altra da Madame X e inserisce anche un dialogo tratto da Sinfonia d'autunno di Bergman. Tutto questo per raccontare la storia di Rebecca che è sempre vissuta all'ombra della madre, famosa cantante. Da piccola si era macchiata di un crimine contro un compagno di mamma. Ora c'è di mezzo un altro omicidio a cui indaga un giudice che, per motivi di lavoro, ha anche indossato gli abiti femminili in un locale notturno ed ha amato intensamente Rebecca in camerino. La madre si sacrificherà per farsi perdonare dalla figlia l'indifferenza con cui l'ha allevata. Efficace Victoria Abril e anche Miguel Bosé nel ruolo duplice del giudice

Wayne e il suo inseparabile amico Garth conducono in uno scantinato un programma musicale via cavo per adolescenti sbullati come loro. Il successo è tale che un boss televisivo che annusa il successo gli offre un contratto favoloso, ma non senza rischi. Scritto da Myers con i coniugi Bonnie e Terry Turner, il film è basato su personaggi e sketch della popolare trasmissione TV Saturday Night Live. È una comicità quasi esclusivamente verbale (e gestualmente molto agitata), affidata al gergo giovanile dei vidioti nordamericani che nella traduzione italiana va in fumo. 6° posto nella classifica degli incassi negli USA.

Laura, detta "Little Voice", è un'adolescente timida ai limiti dell'autismo. Vive in un quartiere proletario di Scarborough insieme a una madre beona e assatanata. Per dialogare con il fantasma del padre, ne ascolta i vecchi dischi di Judy Garland, Marilyn o Shirley Bassey, e li reinterpreta alla perfezione. Se ne accorge l'occasionale compagno della madre, un manager di quart'ordine, che giungerà a impegnare tutto pur di organizzarle uno show in grande stile.

Wayne e Garth, finito il liceo, continuano la loro attività di conduttori in trasmissioni via cavo e di musicisti. Wayne, in crisi sentimentale, viene salvato dalla visione di un nativo americano che lo mette in contatto con il fu Jim Morrison. Questi gli consiglia di organizzare un gran concerto rock. Incredibile, ma vero: Wayne e Garth ce la fanno, nonostante tutto. Sulla scia del successo del n.1, cambia la regia e il secondo episodio spinge sul pedale della parodia woodstockiana e della presa in giro del mito dei '60...