Nel 1823 al manicomio di Vienna Antonio Salieri, acclamato musicista di Corte, confessa un tremendo segreto: ha consumato la vita nel tentativo di distruggere Mozart, volgare e libertino, indegno, secondo lui, dei doni divini. Sotto il segno del più scatenato gusto del gioco, è una riflessione sul contrasto tra genio e mediocrità e sull'invidia. Scritto dall'inglese Peter Shaffer, da una sua pièce (1979). Omaggio a Praga. Splendide immagini, due grandi interpreti. 8 Oscar: film, regia, sceneggiatura, attore, costumi, suono, trucco, scenografia. Non tenendo conto che, in fondo, è un Mozart visto da Salieri i molti mozartiani di stretta osservanza hanno eccepito sulla fedeltà storica, specialmente sulle libertà prese per la genesi del Requiem, ma avrebbero da lamentarsi di più i pochi ammiratori di Salieri. Al Festival di Berlino 2002 fu presentata una edizione restaurata (Director's Cut) e allungata di oltre 20´.

Nel settembre 1994 va in scena al Metropolitan un'inedita accoppiata di due celebri titoli dell'opera italiana: Il tabarro di Giacomo Puccini e Pagliacci di Ruggero Leoncavallo. Protagonisti maschili due stelle assolute come Placido Domingo e Luciano Pavarotti, protagonista femminile una magnifica Teresa Stratas. Fabrizio Melano e Franco Zeffirelli firmano due allestimenti di eccellenza, mentre James Levine dona alle due partiture il consueto fuoco teatrale ma anche una cura analitica di ogni dettaglio orchestrale.

La dama di picche, op. 68 è un'opera in tre atti e sette scene composta da Tchaikovsky. Il libretto, scritto dal fratello del compositore Modest e modificato ed integrato da Tchaikovsky stesso, si basa sull'omonimo racconto di Aleksandr Puškin.