Concerto registrato al Teatro Regio di Parma nel 2006.
La versione italiana, frutto dell'impegno e della caparbietà di David Zard, con i testi italiani di Pasquale Panella e le musiche di Riccardo Cocciante.
Lo storico, sfarzoso allestimentodi Franco Zeffirelli, le grandi voci di Eva Marton e Placido Domingo fanno di questa "Turandot", andata in scena al Metropolitan nel 1987, uno degli spettacoli di riferimento del grande teatro newyorkese. Sul podio James Levine conduce una lettura serratissima, di incalzante intensità drammatica; Eva Marton si confronta da par suo con la vocalità vertiginosa della protagonista; Leona Mitchell dà vita a una Liù delicata e trepidante. Domingo coglie un memorabile trionfo, mandando il pubblico in delirio con un'interpretazione indimenticabile di "Nessun dorma".
Nabucco re di Babilonia, conquista la città di Gerusalemme; a nulla è valsa la cattura di Fenena (figlia di Nabucco) da parte di Zaccaria, il Gran Pontefice. Rivedendola, Ismaele (nipote del re di Gerusalemme Sedecia), cede al suo amore e la libera. Tornati in Babilonia, Fenana si è convertita alla causa degli ebrei e Abigaille (che ha appena scoperto di essere figlia illegittima di Nabucco) imbeccata dal Gran Sacerdote di Belo della notizia della morte in guerra del re, ne approfitta per salire al trono. Ma Nabucco non è morto, anzi torna e in preda alla follia si paragona a un dio, scatenando un fulmine che lo colpisce. Abigaille quindi prende la corona, fa rinchiudere suo padre e condanna a morte Fenena e tutto il popolo ebraico. Nabucco però rinsavisce e - con l'ausilio del fidato Abdallo - riprende il trono, libera Fenana e gli ebrei, e si converte al giudaismo. Abigaille, si toglie la vita avvelenandosi.
Un'edizione memorabile del Ratto del serraglio, quella che va in scena al Nationaltheater di Monaco nella primavera del 1980. August Everding dà vita a uno spettacolo fluido e spiritoso, perfettamente in linea con la comicità raffinata dell'opera; i cantanti hanno tutti una lunga familiarità con la vocalità mozartiana, con una particolare menzione per la stupenda voce di Edita Gruberova. Sul podio, poi, c'è Karl Bohm, uno dei grandi direttori austrotedeschi del XIX secolo, da qualcuno ritenuto poco adatto al repertorio buffo, che invece offre una lettura di trasparente e sorridente eleganza.
Fortunatissimo spettacolo andato in scena per la prima volta a Pesaro nel 1982 e ripreso nel 1992 al Festival di Schwetzingen, questo Tancredi ha segnato una svolta nel recupero di interesse per il Rossini serio. La messinscena di Pizzi è rimasta giustamente celebre per eleganza e fantasia, così come la direzione di Gelmetti, delicata e vibrante al tempo stesso. Di livello assoluto, sul piano vocale e su quello interpretativo, le prove di Bernadette Manca di Nissa e di Maria Bayo nei difficili ruoli dei protagonisti.