Da Sogno di una notte di mezza estate (1595-96), la più nera, erotica e nevrotica commedia di Shakespeare, G. Salvatores aveva cavato nel 1982 uno spettacolo musicale che girò per mezz'Italia (200 000 spettatori). Nel trasferirla sullo schermo, con più di una modifica, ha calato in un'atmosfera “africana” più che metropolitana (com'era sul palcoscenico) il mondo notturno, irrazionale e un po' vampiresco di Oberon (Bucci), re degli Elfi, e di Titania (Nannini), regina degli Spiriti, separandolo nettamente dal mondo diurno, razionale e un po' isterico nel quale agiscono Teseo (Lionello), Ippolita (Blanc) e i quattro ragazzi innamorati.
Film sperimentale di Marcel Duchamp. Nessuna trama, solo immagini di dischi ottici rotanti.