Mosca, gennaio 1996. Boris Eltsin si prepara a candidarsi per il secondo mandato alla presidenza della giovane Federazione russa. I sondaggi sono a una cifra. Una dolorosa transizione economica, la guerra in Cecenia e l'ascesa di gruppi criminali hanno lasciato la maggioranza dei russi insoddisfatta di Eltsin... e disposta a votare per il leader comunista Gennady Zyuganov. Eppure, sei mesi dopo, Eltsin ha vinto le elezioni con quasi il 54% dei voti. Come è successo?

Mentre indaga sul mondo del doping illegale nello sport, il regista Bryan Fogel si relaziona con lo scienziato russo rinnegato Dr. Grigory Rodchenkov, un pilastro del programma "anti-doping" del suo paese. Oltre decine di chiamate Skype, campioni di urina, e mal somministrato iniezioni di ormoni, Fogel e Rodchenkov si avvicinano nonostante le accuse scioccanti che pongono Rodchenkov al centro del programma di doping olimpico sponsorizzato dallo Stato della Russia.

Il film racconta la sfida umana e professionale dell'attrice Gørild Mauseth che ha accettato di interpretare Anna Karenina nel paese natale di Tolstoj. A questa sfida si aggiunge quella di voler recitare il ruolo di Anna in Russo, una lingua che non ha mai parlato prima. Sulle tracce di Anna, e per scoprire i veri motivi per cui Tolstoj ha scritto il romanzo, l’attrice viaggia da Venezia al fiordo delle sue origini sulle coste Artiche della Norvegia, e poi in treno attraverso l’immensa Russia, fino a Vladivostok, l'estremo oriente del Paese, alla ricerca dei segreti che Tolstoj aveva nascosto nel personaggio. L'esperienza la riporta inaspettatamente alle sue radici e ai suoi dolori più profondi, che in un gioco di specchi con l’eroina di Tolstoj, dà alla luce un'interpretazione unica. Ruolo della vita, Anna Karenina cambierà Gørild per sempre.

Parigi, 1937. Una giovane rifugiata ebrea viaggia dalla Russia all'America in cerca del padre e si innamora di un cavallerizzo tzigano. L'arrivo dei nazisti non li aiuterà.