Gu-nam fa il tassista a Yanji ed è un Joseonjok, ossia un sino-coreano che parla entrambe le lingue, sostanzialmente visto come uno straniero dai primi e come uno schiavo dai secondi. Gu-nam deve infatti ripagare un debito enorme, contratto in seguito all'acquisto di un visto da parte della moglie, tornata in Corea. Approfittando della sua disperazione, il sordido Myun Jung-hak gli propone un modo per riappropriarsi della sua libertà: tornare in Corea per uccidere un uomo. Per Gu-nam si presenta l'occasione duplice di affrancarsi e di ritrovare la moglie. Trainata dalla maestria dei Kim Jee-woon e Ryu Seung-wan, capaci di esportare il thriller-noir sudcoreano come un autentico manufatto di eccellenza in festival europei o nordamericani, una nuova leva di registi si fa largo a cavallo tra i primi due decenni del terzo millennio.
Due clown vengono arrestati per una satira contro il re. Arrestati e condotti a palazzo, prima dell'esecuzione hanno la loro ultima occasione di salvarsi se riusciranno a far ridere il re.
Durante la cerimonia di apertura dei Giochi olimpici di Seoul del 1988 il Sanggye Supreme Team rimane coinvolto in un’indagine a proposito del movimento di alcuni fondi illegali: pare che le operazioni sui fondi siano avvenute proprio durante un inseguimento che si è svolto in città, e i membri del Team vengono mandati in giro per la città sulle tracce del denaro…
Nel 2029 Illang, squadra scelta della polizia, affronta un gruppo terroristico contrario alla riunificazione tra le due Coree. Ma forse questo non è l'unico avversario.
Il film racconta l’inconsueto incontro a distanza, su Instagram, tra uno chef francese e una misteriosa donna coreana. In uno slancio emotivo, Stéphane lascia la Francia per la Corea proprio alla ricerca di Soo, nella speranza di poterla finalmente conoscere di persona