Dopo essersi scambiato sguardi e mille "buongiorno" e "buona sera", Marcelo si rende conto che è ora di provare ad andare oltre con Márcio, il portiere del suo palazzo. Due mondi si scontreranno attraverso i corpi di questi due uomini.

Le estremità di un essere medio borghese sragionano e riflettono in modo poetico mostrando la meschinità delle vie di mezzo.

Costante muore e lascia alla moglie la sua scoperta informatica. Torella affida il dischetto ad un amico del marito, Gervasio, uomo sfaticato e disprezzato dalla sua famiglia. Venti anni dopo Torella cerca di riavere il dischetto ma Gervasio, che grazie ad esso si è arricchito, accetta lo scontro in tribunale ed esce trionfatore. Così facendo si attira la sfortuna celeste: perde il terzo figlio soffocato dal benessere, uccide la moglie accecato dall’ira e viene giustiziato dal suo primogenito che, dopo una violenta crisi di panico e coscienza, sceglie la via della vita.

Un uomo sta male e non si vede. Tre persone non lo vanno a trovare e si vedono.

L'unica persona che ascolta i problemi di tutti arriva all'autosoppressione sotto gli occhi distratti dei suoi confidenti-carnefici.