Opera del 1994, Hong Kong Express è diviso in due episodi: i protagonisti sono due poliziotti (che nel film vengono indicati con i numeri 223 e 663), entrambi reduci dalla fine di un rapporto d'amore, e ancora non rassegnati a continuare la loro vita. E' un film molto delicato, che ci introduce nella vicenda gradatamente, presentandoci prima gli effetti e poi le cause. Girato in poco più di tre mesi, facendo larghissimo uso della camera a mano, con stile più da videoclip musicale che da film classico e un budget ridottissimo, offre diversi spunti interessanti tanto nei contenuti e nel modo con il quale vengono presentati allo spettatore, che nella tecnica. La regia è sicura, vivace nonostante i frequentissimi cambi di scena, o le lunghe inquadrature "sulla tristezza" dei personaggi.
Bloccata in un matrimonio senza passioni, una giornalista deve scegliere tra il marito distante ma amorevole e un ex ragazzo più giovane che è rientrato nella sua vita
Elsa (Sophie Marceau), bella scrittrice e madre single di due esuberanti adolescenti, incontra l'avvocato Pierre (François Cluzet) durante la conferenza alla manifestazione del salone del libro. Già dopo il primo sguardo l'attrazione tra i due è fortissima, quasi per un alchimia inspiegabile il desiderio è irrefrenabile, ma bisogna fare assolutamente i conti con i propri principali doveri e con la morale. Elsa reduce da poco da un faticoso divorzio è assolutamente contraria da sempre a relazioni con uomini impegnati e Pierre, sposato da quindici anni, è uomo fedele alla moglie e padre affettuoso. Responsabilmente Elsa e Pierre sembrano quindi destinati a dimenticarsi ma i due invece continueranno ad incontrarsi casualmente in giro per il mondo. Riusciranno a non cedere alla tentazione, fedeli al proprio senso del dovere o peggio, il senso di colpa?
È la romantica storia d'amore di Al Connelly (Freddie Prinze Jr.) e Imogen (Julia Stiles), una giovane coppia la cui appassionata storia d'amore li porta a compiere un viaggio verso la complicata strada del primo amore.