Taketoki Washizu è un nobile a cui viene profetizzata l'ascesa al potere e l'invincibilità fino a quando la foresta non si muoverà verso il suo castello. La profezia si avvera: Washizu, consigliato dalla moglie Asaji, uccide il re ed usurpa il trono, mentre l'amico Miki si impadronisce di un castello. Durante i funerali del re, i guerrieri vengono a conoscenza del delitto e Washizu e Asaji vengono assaliti dai sensi di colpa. Istigato ancora dalla moglie, Washizu esercita ancora di più il suo dispotico potere combattendo contro tutti coloro che lo ostacolano ma, durante un banchetto, l'ombra dell'assassinato gli appare davanti. Intanto una parte del paese si ribella e un esercito marcia contro il castello. Alla fine, Washizu si trova di fronte l'esercito nemico che avanza proteggendosi con i rami degli alberi.
Due soldati nordcoreani vengono ritrovati morti nella zona demilitarizzata tra le due Coree. Per evitare un’escalation di una situazione già a dir poco tesa, viene chiamata l’investigatrice neutrale Sophie Jean.
La tormentata saga della famiglia Ekdhal di Uppsala agli inizi del secolo, vista con gli occhi dell'adolescente Alexander e della sorellina Fanny. Fortemente autobiografico, è il film-testamento di Bergman e un omaggio al teatro e al cinema: due mondi nei quali "tutto può accadere, tutto è possibile e verosimile".
Rochefort. Le gemelle Solange e Delphine Garnier sono in cerca del vero amore; la loro madre, Yvonne, anni prima ha abbandonato l'uomo della sua vita Simon Dame per non dover prendere il suo bizzarro cognome una volta sposati e diventare così madame Dame. Bill ed Etienne arrivano in città per una fiera nautica; c'è poi Maxence, un marinaio che vagheggia una "donna ideale" che ancora non è mai riuscito ad incontrare, ed infine il famoso musicista statunitense Andy Miller, di ritorno dopo molti anni a Rochefort per incontrare il suo vecchio amico Simon. Durante un fine settimana nel quale in città si tiene una fiera nautica, le gemelle Garnier troveranno il vero amore, e non saranno le sole.
Vietnam oggi. Una prostituta fiera e sicura di sé, ma spaventata dall'affetto sincero di un ciclotaxista. Una giovane raccoglitrice di fiori di loto che presta le sue mani al poeta deturpato dalla lebbra. Un bambino che cerca, nella notte piovosa e triste, la sua valigetta con la mercanzia da vendere ai turisti. Un reduce americano tornato per trovare la figlia e "fare pace con questo paese".
Ray Kinsella, un agricoltore da poco trasferitosi in campagna con la moglie e la figlia piccola, una sera, mentre cammina tra le alte piante del suo campo di granoturco, sente una voce dirgli: "Se lo costruisci, lui tornerà". Ray crede di sognare, ma quando sente nuovamente quella voce, segue il suo istinto e costruisce un campo da baseball regolamentare proprio dietro casa.
Delft, 1664. La sedicenne Griet deve lavorare come serva per provvedere al mantenimento della sua famiglia, in seguito all'incidente che ha privato della vista il padre, decoratore delle famose piastrelle bianche e blu della città.
Sophia ha preso in affitto una casa in mezzo al nulla così che nessuno possa interferire con ciò che ha in mente. La sua unica compagnia è un uomo di nome Michael, un occultista, che ha lo scopo di aiutarla nella preparazione di un lungo e complicato rituale
Rifacimento di Bob le Flambeur (1956) di Melville, film di basso costo e di magri incassi, ma ammirato dai futuri registi della Nouvelle Vague. Come possa essere – discutibile fin che si vuole – originale un remake lo dimostra Jordan, che l'ha scritto e diretto. Attenti al titolo inglese: allude al buon ladrone del Golgota (Luca, 26, 40-43). È Bob che vive nei bassifondi di Nizza nel 2000: rapinatore, giocatore d'azzardo, alcolista, eroinomane, ma anche capace di salvare una ragazza dell'Est dal giro della prostituzione e rispettato dal locale commissario di polizia che non vorrebbe vederlo ritornare in prigione. All'azione provvede la preparazione di un colpo al Casinò di Montecarlo che fa da copertura a un altro colpo ancor più rocambolesco, tra contrattempi e tradimenti.
Nails è la storia di un assassino (il suo nome è Hitman) che ha un gran mal di testa e l’unica soluzione per curarlo è drastica, ovvero ficcarsi una serie di chiodi nel cranio! Questo è solo il primo passo verso una forma di autodistruzione che nella parte conclusiva del film ci regala alcune immagini davvero malsane e disturbanti, accompagnate ovviamente da sangue e frattaglie. Un vero delirio visivo studiato nei minimi particolari a partire dall'uso del colore nelle tre fasi che scandiscono questo esordio in acido.