Un quintetto di giovani amici della sinistra radicale USA invita a cena un camionista che si rivela un bieco nazionalista, fascistoide e violento. Uno dei padroni di casa lo uccide per legittima difesa. Digeriti i rimorsi e seppellito il cadavere in giardino, i cinque cominciano a invitare a cena e a uccidere i peggiori reazionari che gli capitano a tiro. Prima di fermarsi ne ammazzano dieci. Scritta da Dan Rosen, è una black comedy politico-culinaria che non manca di aguzza ironia nel disegno dei personaggi, dei rapporti interni al gruppo (con lo studente nero di giurisprudenza che fa da guru agli altri) e della ludica logica criminale che li guida. Ma il regista esordiente dà l'impressione di non sapere bene come padroneggiare la materia e le sue implicazioni etiche e politiche. Ripetitivo ed equivoco. Un'apprezzabile squadra di interpreti, ospiti compresi. Girato nel 1994.

La giovane Kit Gordy è eccitata dall'entrare in un'esclusiva scuola privata femminile ospitata in un palazzo chiamato Blackwood Hall, su cui ricadono oscure leggende. Lì comincia il suo incubo, nel quale la sua direttrice avrà un ruolo di primo piano.

Quando perde la moglie e la figlia per mano di un serial killer, l'investigatore del paranormale Henry uccide prima l'assassino e decide poi di mettere in piedi una squadra di cacciatori di fantasmi per catturare gli spiriti dei suoi cari e permettere loro di riposare in pace. Una volta dentro la casa del killer, il gruppo si renderà conto come i fantasmi siano in realtà ostili, scoprendo la sconvolgente verità che si cela dietro gli omicidi.

Lo spettrale serial killer esce nuovamente dal regno delle ombre: stavolta il suo bersaglio è Caroline McKeever, gallerista d'arte di Los Angeles e lontana parente dello stesso Candyman, che la vuole "riavvicinare a sé". Una serie di persone vicine a Caroline trovano così morte violenta, e i sospetti non possono che ricadere su di lei.