La storia di Ovosodo racconta la vita di Piero partendo dalla sua infanzia fino alla paternità. Lo sfondo è la città natale del regista Paolo Virzi, Livorno.

Mia, una quindicenne, affronta una travolgente trasformazione che mette in discussione la sua intera esistenza. Il suo corpo sta cambiando radicalmente, e nonostante i disperati tentativi di fermare il processo, Mia è presto costretta ad accettare che la natura è molto più potente di lei.

Guido è un giornalista internazionale con una relazione insolitamente difficile con sua figlia, Mimì. Non la vede da diversi anni e l'ha appena portata via dal collegio in cui era rinchiusa. Ora ha 15 anni e per qualche motivo sta facendo tutto ciò che è in suo potere per convincerlo a fare sesso con lei. Si porta persino all'orgasmo mentre è sdraiata nel letto accanto a lui. Diventa quasi apoplettico cercando di evitare le sue avances. Alla fine, la sua compagna di scuola Therese viene a trovarli, e Guido ha finalmente un oggetto semiadatto alle sue passioni ormai piuttosto surriscaldate. La storia è liberamente tratta da un romanzo di Guido Morselli.

Treviso, fine anni 70. Il film racconta, attraverso il codice universale della commedia, due momenti decisivi della vita di tre adolescenti: il passaggio dalla pubertà alla preadolescenza vissuto tra primi amori e partite di rugby e quello dal mondo della campagna al mondo della città.