Nevrotico e inibito critico cinematografico di San Francisco, divorziato, vede apparire al proprio fianco il fantasma (J. Lacy) del Bogart di Casablanca come una specie di angelo custode e, vincendo la propria timidezza, cerca di imitarlo. Scritto da W. Allen che l'ha tratto da una sua commedia di successo (1969) in 3 atti, replicata sul palcoscenico per 453 volte, è un film brillante, armonioso, un po' verboso, con personaggi psicologicamente ben definiti, che contribuì alla nascente popolarità di Allen più delle 2 regie precedenti (Prendi i soldi e scappa e Il dittatore dello stato libero di Bananas). Il titolo riprende una celebre battuta di Casablanca (1942) in cui Ingrid Bergman, rivolta al pianista nero, dice: “Play it, Sam” (Suonala, Sam). Il personaggio di Allen si chiama Allan Felix nell'originale, ma fu ribattezzato Sam in Italia perché i distributori pensarono che non si capisse l'allusione.

Una coppia di felici coniugi fantasmi è alle prese con una famiglia di chiassosi e petulanti snob che hanno occupato la loro casa. Uno dei più divertenti e spiritosi film del filone dei fantasmi. Cocktail riuscito di effetti speciali, trovate comiche, espressionismo e pop art.

San Francisco 1959: un autobus precipita da un viadotto per evitare una collisione con un'automobile che sta portando una signora verso l'ospedale nel quale nascerà il piccolo Thomas. Quattro persone restano uccise, ma da quel momento il loro angelico compito sarà quello di vegliare sul bimbo appena nato. Poi il piccolo Thomas cresce e diventa uno schifoso yuppy, ma loro non si perdono d'animo.

Sono passati quattro anni dalle prime avventure contro le presenze spettrali che incombono su New York e Raymond, Egon e Peter (stavolta con la collaborazione di Winston) devono tornare in campo con i loro marchingegni. Infatti i nostri eroi scoprono, proprio nelle viscere della Grande Mela, la provenienza della mefitica massa gelatinosa segno tangibile delle terribili presenze. Ma da dove proviene tanto male?

Mary eredita da un lontano parente un antico castello nella lussureggiante isola di Cuba. Questo maniero è disabitato da anni e gli isolani se ne tengono a distanza per via dei racconti di episodi terrificanti che si narra vi siano accaduti. Mary non crede a queste leggende di spettri che si aggirano per la casa e, accompagnata dal giovane Larry Lawrence, arriva a Cuba. Tra apparizioni di fantasmi e bare scoperte, Mary e Larry scopriranno la verità.

Una giovane coppia di studenti fuori sede – Adalberto e Luna - si incontra e si innamora. Lontani da casa, i due non hanno occasione di conoscere le rispettive famiglie, ma quando lei resta incinta, Adalberto si vede costretto a portarla dai suoi, sebbene faccia di loro un ritratto poco lusinghiero, tant'è che osserva scherzosamente: "ne parli come se fossero dei mostri". La ragazza non sa quanto sia vicina alla verità: Vladimiro, il futuro suocero, è infatti un vampiro, sua moglie Brunilde una strega, il fratello di lei un Frankenstein, la sorellina Salmetta una Vampiretta e la nonna un fantasma. Lo stesso Adalberto è un lupo mannaro, che però aspira a una vita normale e finora è riuscito a nasconderle la sua identità.

Connor Mead è un celebre fotografo di moda col vizio delle donne e della poligamia. Costretto suo malgrado a partecipare alle nozze del fratello minore, lo sciupafemmine incallito torna alla tenuta del defunto zio Wayne. Allergico all'istituzione del matrimonio e fermamente deciso a far saltare in aria matrimonio e torta nuziale, sarà al contrario costretto a rivedere il suo cinismo e il suo antisentimentalismo da tre fantasmi in gonnella. A bordo di un letto a due piazze viaggerà avanti e indietro nel tempo alla ricerca del suo cuore perduto. Tra fughe e viaggi metafisici, Connor rivedrà Jenny, ex amata, lasciata e mai dimenticata. Forse per il seduttore impenitente è tempo di amare.