Al “Boston Globe” nell’estate del 2001 arriva da Miami un nuovo direttore, Marty Baron. E’ deciso a far sì che il giornale torni in prima linea su tematiche anche scottanti, liberando dalla routine il team di giornalisti investigativi che è aggregato sotto la sigla di ‘Spotlight’. Il primo argomento di cui vuole che il giornale si occupi è quello relativo a un sacerdote che nel corso di trent’anni ha abusato numerosi giovani senza che contro di lui venissero presi provvedimenti drastici. Baron è convinto che il cardinale di Boston fosse al corrente del problema ma che abbia fatto tutto quanto era in suo potere perché la questione venisse insabbiata. Nasce così un’inchiesta che ha portato letteralmente alla luce un numero molto elevato di abusi di minori in ambito ecclesiale.

12 giurati devono deliberare su di un caso di omicidio che fin dall'inizio appare scontato, le prove sembrano schiaccianti, vi sono testimoni oculari che hanno identificato l'imputato come l'assassino del padre. Alla prima votazione tutti i giurati tranne uno votano per la colpevolezza, l'unico giurato favorevole all'innocenza esplica le sue ragioni, analizzando tutte le prove e confutandone l'attendibilità. Inoltre mettono in discussione la difesa dell'imputato, fatta da un difensore d'ufficio al quale nulla importa del suo assistito. Remake del film omonimo di Sydney Lumet del 1957.

Amin ha finalmente ottenuto, dopo due decenni di lavoro, la promozione che attendeva: è ora addetto agli interrogatori e spetta a lui rinviare dinanzi al giudice gli accusati per una condanna che poi sarà certa. Ha una moglie devota e due figlie che studiano. La maggiore ha un'amica che viene gravemente sfigurata durante una manifestazione. Come aiutarla senza farlo sapere al capo famiglia? Per di più l'arma che e stata consegnata ad Amin al momento della promozione scompare da casa e lui rischia il carcere se non la si trova.

Da un racconto di Valentine Davies. Ingaggiato dai grandi magazzini Macy's di New York per fare Santa Claus (Babbo Natale), Kris Kringle (Gwenn) pretende di esserlo veramente. Lo prendono per matto, ma dovranno ricredersi, persino in tribunale.

Melinda, una moglie fedele ma stanca dei sotterfugi del marito, perde le staffe quando scopre di essere stata tradita.

Mentre è in corso una terribile ondata di maltempo, l’avvocato David Burton (Richard Chamberlein) ha strani sogni ricorrenti nei quali un aborigeno gli appare e gli mostra una pietra misteriosa. Un collega chiede a David di difendere un trio di aborigeni accusati di averne ucciso un quarto in una banale rissa. David scopre che uno dei tre, Chris Lee (David Gulpilil), è il nativo che gli compare in sogno. Cerca di scoprirne di più e viene a sapere che la morte dell’aborigeno è dovuta al fatto di aver rubato reliquie religiose. Il maltempo peggiora e David si rende conto che qualcosa di terribile e di magico sta per accadere.

Dopo aver fatto giustiziare un uomo sulla sedia elettrica, la nuova carriera di un ex procuratore distrettuale come avvocato penalista lo avvicina ai malviventi che ha cercato di catturare.

Quando il neonato della giovane suora Agnese viene trovato strangolato, una psichiatra mandata dal tribunale, Martha Livingston, deve decidere se la devota ma tormentata ragazza è in condizioni da poter essere processata. Nell'inseguire la verità, Martha si scontra con l'inflessibile Madre Superiora, che le assicura che Agnese non ricorda assolutamente la sua gravidanza. Ma le ricerche portano alla luce aspetti misteriosi della personalità di Agnese, che conducono a uno straordinario momento culminante. AGNESE DI DIO è una ragazza isterica - o qualcosa di più divino?