Le estremità di un essere medio borghese sragionano e riflettono in modo poetico mostrando la meschinità delle vie di mezzo.

Costante muore e lascia alla moglie la sua scoperta informatica. Torella affida il dischetto ad un amico del marito, Gervasio, uomo sfaticato e disprezzato dalla sua famiglia. Venti anni dopo Torella cerca di riavere il dischetto ma Gervasio, che grazie ad esso si è arricchito, accetta lo scontro in tribunale ed esce trionfatore. Così facendo si attira la sfortuna celeste: perde il terzo figlio soffocato dal benessere, uccide la moglie accecato dall’ira e viene giustiziato dal suo primogenito che, dopo una violenta crisi di panico e coscienza, sceglie la via della vita.