Il capitano Bob, dopo essersi congedato dalla moglie Sally, parte per la guerra del Vietnam insieme con l'amico sergente Dink Mobley. Sally, donna inquieta e incapace di aspettare in una dorata solitudine il ritorno del suo uomo, si offre come infermiera volontaria in un ospedale per reduci. Qui conosce Luke, un giovane paralizzato alle gambe e in breve tempo se ne innamora. Ma intanto, ferito in uno stupido incidente e frustrato per non essere diventato un eroe torna in patria.

Settimo film muto di C.T. Dreyer, tratto da Tyrannens Fäld (La caduta del tiranno, 1919), commedia di Svend Rindom che il regista purifica e sfronda secondo i principi del suo stile: concentrazione e rarefazione. Diviso in 3 parti, girato quasi per intero in due stanze più cucina con rigorosa semplicità, rispecchia fedelmente la poetica dreyerana: l'elogio dell'amore coniugale; il tema della resistenza passiva; un trio di personaggi principali; la plastica descrizione della banalità quotidiana, l'ammirevole controllo degli attori. E un umorismo di sottigliezza elegante. Unico film di Dreyer che fu rifatto: Tyrannens Fäld (1942) con K. Nellemose (la figlia) nella parte della madre e ancora M. Nielsen come nutrice.

Un matrimonio si sta avviando lentamente verso la fine quando uno scherzo del destino inverte la loro fortuna e due coniugi decidono di rimanere sposati, finché morte non li separi.