Del bar di Shinjuku frequentato da omosessuali il travestito Edi è in tutti i sensi la "regina". Un giorno Edi uccide Leda, concubina del padrone del locale, e prende il suo posto seducendo l'uomo e piegandolo al proprio volere. Avranno entrambi un'atroce sorpresa, perché il padrone del bar è in realtà il padre dell'amante. Lui si suicida e lei si cava gli occhi con le sue mani.
Il giovane Giasone, alla testa degli Argonauti, muove alla volta della remota Colchide per impadronirsi del Vello d'oro (una pelle di caprone dorata ritenuta apportatrice di potenza e fertilità), che dovrà servirgli per riscattare il trono usurpatogli dallo zio Pelia. La maga Medea, figlia del sovrano della Colchide, colpita dalla prestanza fisica di Giasone, lo aiuta a rubare il prezioso simulacro e fugge con lui. Tornato in patria, Giasone sposa Medea e ha due figli, ma, divorato dall'ambizione, abbandona la famiglia per prendere in moglie Glauce, giovane figlia del re di Corinto. Resa folle dalla gelosia, Medea mette in atto una tremenda vendetta.
Caduta Troia, le donne della città sconfitta devono seguire come schiave o concubine i vincitori greci e raccontano la sofferenza della loro nuova condizione.