Berlino, 1944. Leyna è una adolescente tedesca di razza mista che vive nella costante paura a causa del colore della sua pelle. Quando incontra Lurtz, il figlio di un importante ufficiale delle SS e membro della Gioventù hitleriana, i due si innamorano, anche se la cosa metterà in pericolo la vita di entrambi.
Santana è in un penitenziario e coi suoi compagni è stato condannato a una lunga pena dopo essere stato arrestato molto giovane. Così ha organizzato una banda che raggiunge un potere notevole all'interno del carcere. Si fanno chiamare "Mafia messicana" e riescono a fare arrivare la loro influenza anche nei quartieri spagnoli della East Side di Los Angeles.
Nel sud degli Stati Uniti, nel secondo dopoguerra, due famiglie si ritrovano ai lati opposti della barbarica scala sociale. Sullo sfondo di un contesto senza compromessi, combatteranno le loro battaglie sia dentro sia fuori casa, confrontandosi con questioni come l'amicizia, l'eredità e l'infinita lotta per e contro la terra.
Approfittando di un incidente alla camionetta che li sta riportando in prigione, due detenuti, il bianco John Jackson e il nero Noah Cullen, fuggono incatenati l'uno all'altro tra le paludi della Louisiana. Lo sceriffo Max Muller dà loro la caccia, con una squadra di uomini armati e cani, ma a rallentare la loro fuga saranno soprattutto i pregiudizi reciproci.
Carlin viene trasferito in un nuovo, duro riformatorio per aver aggredito una guardia. All'inizio mantiene un profilo basso, ma presto diventa il boss dei giovani che devono scontare la pena nell'istituto.Alan Clarke raffigura la brutalità della vita all'interno di un riformatorio britannico alla fine degli anni Settanta. E lo fa con grande forza. Un pugno nello stomaco ben assestato, un atto d'accuso diretto ed efficace nei confronti di un sistema in cui non si scorge nessun tentativo di riabilitazione, che anzi produce il più delle volte effetti contrari facendo diventare veri criminali giovani colpevoli di piccoli reati. Violenza, strupro, suicidio, sopraffazione, umiliazione, razzismo.
La vicenda si svolge a New York tra il 1906 e il 1914. Sullo sfondo di numerosi avvenimenti reali, tra cui la vita della ballerina Evelyn Nesbit e dell'omicidio del suo ex amante, il celebre architetto Stanford White, da parte del marito Harry Kendall Thaw, si sviluppa la storia di una famiglia bianca benestante di New Rochelle di cui non si dice il cognome e neppure i nomi di battesimo dei componenti, del neonato nero che viene trovato un giorno davanti alla casa di famiglia, della madre del neonato, Sarah, e di Coalhouse Walker, un pianista nero di ragtime che corteggia Sarah. Dopo che Sarah accetta la proposta di matrimonio di Coalhouse, succedono tragici eventi che sconvolgono la vita di tutti i personaggi.
Vicino a una città spagnola in Nordafrica un bambino intraprende un viaggio doloroso, un padre si riavvicina alla figlia e una guardia costiera affronta i sensi di colpa.
L'ex poliziotto Dave Burke, dimessosi dal corpo, decide di rapinare una banca nei pressi di New York. Per riuscire nel colpo ingaggia il disoccupato Earle, la sua fidanzata, e un cantante ridotto in rovina dal gioco. Il colpo riuscirà ma le diffidenze dovute alle diverse appartenenze razziali saranno tali da favorire la polizia.
Fra gli anni '50 e '60, Frank Sinatra riunì una sorta di clan che passò alla storia sotto il nome di "Rat Pack", composto da Sammy Davis jr., Dean Martin, Peter Lawford e Joey Bishop. Oltre all'attività più strettamente artistica (basti pensare a un film come _Colpo grosso_), il "Rat Pack" intrattenne una serie di relazioni sempre più intricate con gli ambienti della politica (i Kennedy), delle istituzioni (l'Fbi) e perfino - in maniera più o meno esplicita - della criminalità organizzata (Sam Giancana, famigerato boss di Cosa Nostra).
Un ex sceriffo e un ex operaio, ritirato dopo il martirio di suo fratello 30 anni prima, affrontano una minaccia per la loro città.