La bella Laura Hunt è trovata assassinata nel suo appartamento di New York con una revolverata che le ha sfigurato il viso. Il tenente McPherson indaga, appassionandosi al caso in modo ossessivo. Da un romanzo di Vera Caspary, sceneggiato da Jay Dratler, Samuel Hoffenstein e Betty Reinhardt. Film di culto per gli amanti del cinema nero: eleganza, decadenza, perversione, crudeltà, umorismo e una forte vena di necrofilia ne fanno un cocktail unico. Il motivo di David Raksin (“Laura”) incanta ancora oggi. Uno di quei film felici dove tutto concorre al risultato finale: regia, sceneggiatura, fotografia (J. LaShelle, premio Oscar), scenografia, musica. Alcune scene furono dirette da Mamoulian, poi sostituito dal produttore D.F. Zanuck con Preminger. 3 minuti tagliati poco dopo l'uscita del film sono stati reintrodotti in certe versioni video.

La piccola Sara Crewe frequenta un collegio esclusivo, ma è costretta a entrare a servizio per mantenersi quando il patrimonio del padre, disperso in guerra, viene confiscato dal governo britannico.

Due rivali si contendono il monopolio degli incontri di lotta greco-romana e delle relative scommesse. Uno di essi provoca la morte del padre del suo avversario, un vecchio campione di lotta, e l'altro si vendica facendolo uccidere dai suoi sicari.

Max è rinchiuso nel campo di concentramento di Dachau perché gay. Cerca di negare la sua identità sperando di poter sfuggire alla detenzione, ma resta comunque prigioniero. Nel campo si innamora di Horst, suo compagno di sventura, che non si vergogna della sua omosessualità.

Kayley è cresciuta nel mito del padre, cavaliere della Tavola Rotonda. Quando costui muore sarà disposta a lottare per difendere ciò in cui crede. Troverà l'aiuto di un non vedente, di un drago a due teste e di un falco. Interessante per la candidatura all'Oscar della canzone cantata da Andrea Bocelli e da Celine Dion. Per il resto routine, anche se di qualità più che accettabile

Una nave piena di emigranti ebrei è diretta al territorio del futuro stato di Israele. A Cipro la nave viene bloccata, ma un agente dei servizi segreti riesce a farla ripartire; in seguito, gli uomini del convoglio devono vedersela con gli inglesi, coi quali apriranno una trattativa.

Nel 1984 il mondo è diviso in tre grandi blocchi: Oceania, Eurasia ed Estasia, perennemente in guerra tra loro. A Londra, la capitale di Oceania, il potere è detenuto dal regime dittatoriale del Grande Fratello, leader del partito unico. La vita di tutti i cittadini è controllata per mezzo di teleschermi dove sono nascoste anche delle telecamere. Winston Smith e Julia, nonostante siano integrati nel sistema, nutrono qualche dubbio rispetto al mondo in cui vivono e si trovano coinvolti in una relazione d'amore, sentimento proibito dal regime.

In un castello, trasformato dal governo in ospedale psichiatrico per reduci dal Vietnam, s'instaura un forte rapporto d'amicizia tra uno psichiatra anticonformista e un giovane paziente. Dramma surrealistico con ambizioni di allegoria religiosa.

Nella stanza di una decadente pensione di Parigi, Oscar Wilde trascorre gli ultimi giorni della sua vita e come in un vivido sogno i ricordi del suo passato riaffiorano, trasportandolo in altre epoche e in altri luoghi. Non era lui un tempo l’uomo più famoso di Londra? L’artista idolatrato da quella società che l’ha poi crocifisso? Oggi Wilde è un uomo malato, che ripensa con malinconia alle passioni che l’hanno travolto e con tenerezza al suo incessante bisogno di amare incondizionatamente. Rivive la sua fatale relazione con Lord Alfred Douglas e le sue fughe attraverso l’Europa, ma anche il grande rimorso nei confronti della moglie Constance per aver gettato lei e i loro figli nello scandalo. Ad accompagnarlo in questo ultimo viaggio solo l’amore e la dedizione di Robbie Ross, che gli resta accanto fino alla fine nel vano tentativo di salvarlo da se stesso e l’affetto del suo più caro amico Reggie Turner.