Un maniaco omicida vive tra una realtà sanguinaria, quella delle sue gesta, e l’ossessionante ricordo della madre. Frank (interpretato da Joe Spinell) si aggira per un’allucinante metropoli sgozzando, strangolando e mutilando giovani donne per dare un “tocco di vita” ai manichini di cui si circonda.

Un virus si diffonde in un complesso di uffici facendo agire i colletti bianchi con i loro peggiori impulsi.

In un piccolo villaggio della Cornovaglia le bare si svuotano e gli occupanti se ne vanno a zonzo, a uccidere i pacifici abitanti. La colpa è del diabolico castellano.

New York. Lucy Boyle termina i preparativi per trasferirsi in una nuova casa nei pressi di Boston, anche se il figlioletto Bob sostiene che una bambina in una foto gli ha detto di non farlo. Il marito, il dottor Norman Boyle, deve andarci per svolgere ricerche sul defunto (in circostanze terribili) dottor Petersen. A Boston, l’agente immobiliare Laura Gittleson consegna loro le chiavi della nuova casa, che poi è la stessa di Petersen. Mentre sistemano le cose, arriva Ann, la babysitter inviata dall’agente immobiliare. Prima di essere di Petersen, però, la casa era stata abitata da un certo dottor Freudstein, dedito a strani e terribili esperimenti.

Catherine, una studentessa statunitense, si reca in Amazzonia. Lì la sua famiglia viene sterminata dagli indios, che rapiscono la ragazza, ma a poco a poco questa s'adatta alla prigionia e s'innamora d'un indigeno che le svelerà il segreto della morte dei suoi genitori, ad opera della zia; di qui Catherine escogiterà e attuerà una tremenda vendetta.

Alex e lo squinternato amico Ricky stanno per uscire a ballare quando alla loro autoofficina arrivano Tom e Lisa con la macchina in panne. Dopo averla aggiustata, Alex e Ricky vengono invitati alla festa privata a cui erano diretti Tom e Lisa. Giunti alla casa i due si intrattengono con gli ospiti che però non si mostrano molto ospitali nel mettere in ridicolo Ricky. Alex, che fin dall'inizio abbiamo conosciuto come un violento stupratore ed assassino, prende in ostaggio i ragazzi e si mette a compiere violenze su tutti. Le cose non potranno che finire male e così sarà, ma in un modo inaspettato.

Protagoniste sono tre donne prigioniere in una fantomatica prigione che ospita maniache sessuali. Ne succedono di tutti i colori.

Siberia, 1953: durante il regime comunista, Ilsa lavora in un gulag, col compito di effettuare un lavaggio del cervello a tutti quelli che non vanno d'accordo con il governo. Ma il prigioniero Yakurin è più astuto e difficile da convincere degli altri. Tuttavia Ilsa non desiste e non si arrende, promettendogli che riuscirà a spezzarlo. Alla morte di Stalin, il campo viene chiuso, Ilsa e le guardie uccidono i prigionieri e scappano; Yakurin sopravvive. Nel 1977, Yakurin è diventato l'allenatore di una squadra di pugilato sovietica, e, mentre visita per lavoro Montréal, lascia che i pugili inizino a frequentare un bordello. La proprietaria della casa chiusa è Ilsa e le sue colleghe del campo Gulag sono alcune tra le prostitute. Ilsa nota Yakurin e dunque aspetta la seconda possibilità per romperlo: Yakurin vuole invece vendetta.

Come il predecessore Cabin Fever, il film tratta ancora di esseri umani contagiati dal virus che provoca la fascite necrotizzante. Nel primo film, Paul, uno dei protagonisti infetti finiva in un lago infettandolo. Cabin Fever 2 si apre con Paul ormai consumato dal virus che emerge dalle acque del lago e corre a cercare aiuto. Muore però subito investito da uno scuolabus. Nel frattempo l'acqua del lago contagiata da Paul arriva fino ad uno stabilimento per l'imbottigliamento dell'acqua e finisce in un carico di bottiglie infette consegnate ad un college americano. Il virus viene così ingerito inconsapevolevolmente da molti studenti e dopo un periodo di incubazione, durante il ballo annuale inizia la tragedia tra vomito, bolle di sangue, e profonde lacerazioni...

Due agenti dell'Interpol, Mortimer Reyes e Mina Milius, hanno ricevuto l'incarico di scortare un pericoloso criminale (Emilio Roso) fuori dalle prigioni di Belgrado. Durante il tragitto giungono a Pancevo, città in cui un virus batteriologico ha trasformato gli abitanti in famelici zombie, alla disperata ricerca di carne umana. I due agenti capiscono subito che l'unica speranza di fronteggiare l'orda di morti viventi è allearsi con il misterioso e ambiguo criminale.

Nel 1968, al Ravenside Military Hospital in una struttura militare in Pennsylvania, l'esercito perde il controllo di un esperimento per un'arma batteriologica letale che cambia il DNA e trasforma gli esseri umani in zombi. Un gruppo di soldati viene inviato in ospedale per eliminare il personale infetto e gli stagisti ma il privato DeLuca ruba una provetta con il virus e la nasconde all'interno di una fiaschetta. Viene trasformato in uno zombi e ucciso, ma la fiaschetta cade nell'erba. Al giorno d'oggi, un gruppo di pazienti nell'istituto psichiatrico Ravenside Memorial Hospital trova il pallone sottovuoto e più tardi, quando uno di loro apre il recipiente, il tubo di coltura cade sul pavimento di un bagno contaminando il gruppo e il loro dottor Donwynn.