Un racconto fittizio della vita dello scrittore giapponese Yukio Mishima raccontato in quattro parti. Le prime tre parti raccontano eventi in tre dei suoi romanzi: Il Tempio del Padiglione d'Oro, la Casa di Kyoko e i cavalli in fuga. L'ultima parte rappresenta gli eventi del 25 novembre 1970.
Siamo a Cambridge nel 1910; il rapporto tra Clive e Maurice sul piano affettivo è qualcosa di più che semplice amicizia, ma Clive rifiuta di andare oltre il sentimento platonico per paura di uno scandalo. Si sposerà e si darà alla politica; Maurice, invece, dopo mille indecisioni decide di accettare la propria omosessualità.
Harvey Milk è omosessuale, è laureato in matematica e lavora presso una Società di Investimenti a Wall Street. A un soffio dagli anni Settanta e dal suo quarantesimo compleanno, Harvey incontra e ama (per sempre) Scott Smith. Trasferitisi a San Francisco con un sogno di amore e di emancipazione, Harvey e Scott aprono un negozio di fotografia nel quartiere Castro. Davanti e dentro il Castro Camera si raccoglierà presto un gruppo di giovani attivisti omosessuali, emarginati (dalla società) e diseredati (dalle famiglie) alla ricerca di un sogno promesso e dei loro diritto contro la campagna di intolleranza avviata dagli ultraconservatori.
Jeroen Boman è un coreografo in crisi di ispirazione che ricorda la sua infanzia, quando nel 1944, a causa delle guerra in corso, fu sfollato da Amsterdam in un piccolo villaggio sulla costa, accolto da una povera famiglia di pescatori. Qui instaurò un legame di amicizia e di innamoramento con un soldato canadese dell’esercito di liberazione, di cui in seguito perse ogni contatto. Una busta misteriosa potrebbe riaprire la strada alla speranza.
Quando Sebastian conosce Andreas, capisce immediatamente che sono fatti l’uno per l’altro. Se, da un lato, Sebastian sfida le norme di genere e non nasconde la sua natura androgina sovvertendo tutto ciò che la società considera normale, Andreas deve fare i conti con l’attrazione che, per la prima volta, prova per una persona del suo stesso sesso.
Nel 1972, una professoressa universitaria di matematica, Mariasilvia Spolato, perde il lavoro e l'affetto dei suoi cari quando si dichiara pubblicamente omosessuale durante una manifestazione per i diritti della donna: è la prima donna in Italia a farlo. Senza più riuscire a trovare un lavoro o un posto nella società, trascorrerà il resto della sua vita per strada, da senzatetto, coltivando l'imperitura passione per la matematica fino alla morte, avvenuta il 31 ottobre 2018.