Mosca, gennaio 1996. Boris Eltsin si prepara a candidarsi per il secondo mandato alla presidenza della giovane Federazione russa. I sondaggi sono a una cifra. Una dolorosa transizione economica, la guerra in Cecenia e l'ascesa di gruppi criminali hanno lasciato la maggioranza dei russi insoddisfatta di Eltsin... e disposta a votare per il leader comunista Gennady Zyuganov. Eppure, sei mesi dopo, Eltsin ha vinto le elezioni con quasi il 54% dei voti. Come è successo?

Nel raccogliere testimonianze tra i detenuti del braccio della morte, il regista Werner Herzog si imbatte nella storia di Jason Burkett e Michael Perry, due giovani ragazzi arrestati nel 2001 per triplice omicidio e condannati rispettivamente all'ergastolo uno e a morte l'altro. Rei di aver ucciso con l'aggravante dei futili motivi - il furto di un'auto per una gita fuori porta -, vennero inchiodati da prove inconfutabili contro di loro, tanto che il verdetto della giuria non ammise scusanti. Dopo aver intervistato Perry e Burkett a solo otto giorni dall'esecuzione, al fine di esaminare le dinamiche legate al sistema giudiziario americano, il regista incontra anche i familiari delle vittime, dei colpevoli, gli agenti della polizia e le forze di legge coinvolte nella vicenda.

Renée, una ragazza vivace, viene considerata dalla sua famiglia troppo sovversiva ed è costretta a sottoporsi, fin da giovanissima, a sedute di elettrochoc. I trattamenti segnano profondamente la sua esistenza, portando nella sua vita violenza e dipendenza da droghe, ma anche uno strano legame con suo figlio Jonathan. Girato nellarco di più di 20 anni, è un assemblaggio di registrazioni in Super 8, VHS, fotografie, messaggi di segreterie telefoniche.

Il premio Oscar Michael Moore si tuffa direttamente in un territorio ostile con il suo audace ed esilarante one-man show, nel cuore di TrumpLand poche settimane prima delle elezioni del 2016.