Ritratto crudele, visionario, a blocchi di sequenze pressoché autonome, con alla base un'ispirazione autobiografica, sulla Roma dei fascistici anni '30, vista attraverso i ricordi di Moraldo-Fellini, e su quella degli anni '70. Specchio del rapporto tenero e disgustato di Fellini con Roma-città-donna. È un documentario fantastico dove tutto diventa spettacolo, festa, carosello, anche se attraversato da segni e immagini di morte. Non è sicuramente il miglior film di Fellini, ma forse il più “inevitabile”. Distribuito sui mercati di lingua inglese come Fellini's Roma. Nastro d'argento alle scene di Danilo Donati. Cammei di A. Sordi e M. Mastroianni misteriosamente assenti in molte delle copie circolanti del film.

Tonny è sopravvissuto al violento pestaggio ad opera di Frank ed è successivamente finito in carcere. Quando esce cerca di reinserirsi nel giro del crimine cercando lavoro presso suo padre, soprannominato Il Duca. Costui è al centro di un giro di auto rubate e non ha mai smesso di disprezzare il figlio. Intanto Tonny apprende che una donna con cui ha avuto rapporti lo ritiene il padre di suo figlio.

Porter e Val sono due ladri, molto amici tra loro che rubano 130 mila dollari ad un gruppo di malviventi cinesi. Al momento di dividere il bottino, Val, con la complicità della moglie di Porter, Lynn (attirata con l'inganno), si prende tutti i soldi mentre la moglie spara al marito, convinta di ucciderlo. Porter, però, guarisce e ha una sola idea: riprendere la sua parte di soldi e uccidere Val. Quando torna a casa, ritrova la moglie Lynn oramai abbandonata da Val e distrutta e la notte stessa muore per una dose di eroina. Da qui parte la caccia a Val, che nel frattempo è entrato a far parte di una potentissima organizzazione criminale, detta l'"Organizzazione"; lo farà con l'aiuto di Rosie, prostituta d'alto bordo e causa del tradimento della moglie. La sua ricerca si tramuta in una escalation continua: l'Organizzazione protegge i propri associati e per riavere quei soldi Porter si ritrova a sfidare l'intero sistema, polizia e mafia cinese inclusi.

Un professore di inglese al college, Grady Tripp (Michael Douglas) sta attraversando la tipica crisi esistenziale di mezza età: è in rotta con la moglie, aspetta un figlio dall'amante e non riesce a finire il suo secondo libro. Gli sarà di grande aiuto uno dei suoi allievi, James (Tobey Maguire), giovane dotato di grande talento.

Jimmy "Papà" Doyle, poliziotto della narcotici di New York, viene inviato a Marsiglia sulle tracce del boss della droga Alain Charnier, che saprebbe riconoscere. Le differenze linguistiche e culturali giocano a suo sfavore, ma il piano dei suoi superiori è di usare Doyle come esca. Infatti sarà catturato e reso tossicodipendente. Una volta liberatosi, dovrà innanzitutto lottare contro la dipendenza dall'eroina e infine contro lo stesso Charnier, che riuscirà a colpire mentre sta fuggendo a bordo di uno yacht.

Vita quotidiana di giovani gallesi in conflitto con i genitori e alle prese con droghe leggere e problemi sessuali pesanti. Finché l'amore non risolve tutto. Si cita esplicitamente Trainspotting ma si resta nell'ambito di una sceneggiatura scontata.

Nino Brown è un uomo di successo americano, un imprenditore che ha trovato la sua più grande miniera d'oro: il crack. Nino pensa d'essere invincibile, ma deve fare i conti con un gruppo di poliziotti decisi a distruggerlo.

Commissario di polizia anticonformista e manesco si avvale addirittura della collaborazione di camorristi “buoni” per epurare l'ambiente della malavita di Napoli.

Parecchio da fare per il commissario Rizzo della sezione narcotici di Napoli. I superiori non condividono i suoi sistemi e c'è perfino un inviato da New York che sospetta in lui una spia della mafia.

Un agente nero, proveniente dal Sudafrica per mettersi in contatto con il commissario Rizzo, viene ucciso a Napoli. Il poliziotto napoletano parte subito per Johannesburg per indagare sulla “Rossing Diamonds”.

Una volta accettato il fatto che Shakespeare è il più grande sceneggiatore mai esistito e che è davvero difficile prescindere da lui quando si voglia parlare di sentimenti seri, ecco che si ritenta la "contaminazione" così ben riuscita all'esordiente Luhrmann con Romeo+Giulietta: narrare una storia eterna con linguaggio attuale. L'ambiente non è dunque Cipro ma un college della Carolina del sud. Odine (Phifer) è lo studente leader, bravo in tutto, specialmente nello sport, è infatti il capitano della squadra di basket. E' amato da Desi (Stiles), bellissima e figlia del preside. Lo Jago moderno sarebbe Hugo, al quale dà corpo e volto l'emergente Josh Hartnett. La storia si sviluppa, appunto, secondo Shakespeare. Hugo instilla tremenda gelosia in Odine, che alla fine ucciderà l'amata.

Uno scontro a fuoco con tre morti, tra cui un bambino nero, provoca un'inchiesta che rischia di danneggiare la reputazione di John Pappas, sindaco di New York che vuole diventare governatore. Prima parte apprezzabile a livello descrittivo, ma nell'avvicinarsi ai temi di fondo (l'intreccio tra politica, affari, criminalità) il film s'inceppa per avviarsi a un epilogo impacciato. Il difetto è nella sceneggiatura, alla quale hanno messo mano in quattro. Troppi.

A Portland (Oregon), Andrew Marsh, anziano e facoltoso uomo d'affari, viene trovato morto nella sua camera da letto per un attacco di cuore. La polizia non crede a un incidente, ma piuttosto a un omicidio e sospetta che la gallerista Rebecca Carlson gli abbia provocato l'attacco cardiaco durante un gioco sadomasochistico, usando la sua arma migliore: il suo stesso corpo straordinario. Per il pubblico ministero Robert Garrett non v'è alcun dubbio che Rebecca sia colpevole, anche perché lei diventa la principale erede di ben otto milioni di dollari. Unica testimone dell'omicidio è Joanne Braslow, segretaria della vittima, un'ex cocainomane la cui devozione per il capo si tramuta ben presto in amore ossessivo.