I promessi sposi - Opera moderna è una rappresentazione scenica di produzione italiana a metà strada fra il musical e l'opera rock, ispirata al celebre romanzo di Alessandro Manzoni I promessi sposi. È andata in scena per la prima volta nel 2010. Libretto di Michele Guardì e musiche di Pippo Flora.

Questa “Traviata” è diventata uno dei film d'opera di maggior successo, soprattutto in Francia, dove 800.000 spettatori parigini si sono riversati nelle prime sei settimane. È stato nominato per due Oscar (per la produzione e i costumi) e ha vinto BAFTA in queste due categorie, oltre a ricevere nomination ai BAFTA e ai Golden Globe come miglior film in lingua straniera del 1983.

Alla morte di Ludwig van Beethoven, nel 1827, si scopre fra le sue carte una lettera indirizzata a una non meglio definita "amata immortale". Anton Schindler, uomo di fiducia del genio di Bonn, si mette alla ricerca della destinataria, secondo le testimonianze e le confidenze di alcune delle donne che Beethoven aveva conosciuto e frequentato. E, alla fine, l'"amata immortale" si rivela una sorpresa.

Nel diciottesimo secolo nessun cantante lirico castrato è più famoso di Farinelli. Insieme al fratello Riccardo, mediocre musicista, viene acclamato nei più grandi teatri d'Europa. Grazie al carisma, al talento e all'incredibile voce, Farinelli ha tutto ciò che vuole: ricchezza, successo, donne. Ma nella sua vita manca il vero amore.

La scena si svolge in un paese siciliano (ispirato a Vizzini) durante il giorno di Pasqua. Ancora a sipario calato, si sente Turiddu, il tenore, cantare una serenata a Lola, sua promessa sposa, che durante il servizio militare di Turiddu ha però sposato Alfio. La scena si riempie di paesani e paesane in festa, giunge anche Santa, detta Santuzza, attuale fidanzata di Turiddu, che decide di non entrare in chiesa sentendosi in grave peccato. Si rivolge allora a mamma Lucia, madre di Turiddu, chiedendole notizie del figlio.