Nove episodi di vita quotidiana a Teheran, con cui i registi Ali Asgari e Alireza Khatami svelano coraggiosamente i nonsense di un sistema che controlla, sanziona, regola, ogni aspetto dell’esistenza dei cittadini. Si va da chi per lavorare deve conoscere perfettamente il Corano a chi ha perso il cane contravvenendo alla legge, da una bambina che per il primo giorno di scuola vorrebbe portare jeans e maglietta al regista che cerca di farsi approvare preventivamente un copione. Piccole storie comuni, raccontate con semplicità e non senza ironia, ma in cui ben si percepisce tutto il peso e l’orrore del regime iraniano.

Un taxi attraversa le strade di Teheran in un giorno qualsiasi. Passeggeri di diversa estrazione sociale salgono e scendono dalla vettura. Alla guida non c'è un conducente qualsiasi ma Jafar Panahi stesso impegnato a girare un altro film 'proibito'. Panahi è stato condannato dalla 'giustizia' iraniana a 20 anni di proibizione di girare film, scrivere sceneggiature e rilasciare interviste, pena la detenzione per sei anni. Ma non c'è sentenza che possa impedire ad un artista di essere se stesso ed ecco allora che il regista ha deciso di continuare a sfidare il divieto e ancora una volta ci propone un'opera destinata a rimanere quale testimonianza di un cinema che si fa militante proprio perché non fa proclami ma mostra la quotidianità del vivere in un Paese in cui le contraddizioni si fanno sempre più stridenti.