Topolino è alla guida di un battello a vapore fluviale, fischiettando "Steamboat Bill" e suonando i tre fischietti della barca. Sul ponte arriva il vero capitano Pietro Gambadilegno che caccia via Topolino, il quale finisce in un secchio d'acqua e viene deriso da un pappagallo (a cui Topolino lancia il secchio in testa). Il battello si ferma al "molo Podunk" per raccogliere un carico di vario bestiame. Subito dopo che il battello è ripartito, sul molo appare Minni che, non essendo riuscita a salire in tempo, rincorre la barca cercando di farla arrestare. Topolino però riesce a portarla a bordo agganciando la gru alle sue mutandine. Atterrando sul ponte, Minni fa cadere a terra la sua chitarra e uno spartito della canzone "Turkey in the Straw", che vengono mangiati da una capra. I due topi allora usano il corpo della capra come un fonografo ruotando la coda come una manovella. Topolino usa vari oggetti sulla barca come percussioni e "suona" gli animali come strumenti musicali.

L'ingresso deciso e impeccabile in banca dell'omino buffo sorprende e il vederlo armeggiare con piglio sicuro tra le serrature e combinazioni del caveau nel sotterraneo ci sospende increduli fino all'apertura del massiccio sportello e alla rivelazione della vera identità del personaggio quando ne uscirà con una scopa, un secchio e l'uniforme da inserviente depositatevi...

Approfittando del momentaneo assopimento della moglie e della figlia sulla panchina del parco, ecco il marito rincorrere una giovane appena conosciuta e cimentarsi con lei a moscacieca. Il sopraggiungere di Charlot si rivelerà drammatico allorché non sapendo resistere all'occasione lo scaraventa nel lago e dopo approfitta per far conoscenza con la famiglia del malcapitato che entusiasticamente lo invita a casa sua per un tè. La conversazione piacevole tra Charlot, la madre e soprattutto la figlia è interrotta dal rientro del malcapitato padre accompagnato da un tale che lo ha aiutato a riemergere dal lago.

Il proprietario del battello, per saldare i debiti accumulati, escogita un piano per far esplodere l'imbarcazione in mare, al fine di incassare il premio dell'assicurazione. Assolda un vecchio lupo di mare il quale, tramite il nostromo e con l'inganno, racimola un equipaggio, con l'apporto dell'ignaro e ingenuo Charlot. Di nascosto sul battello si imbarca anche la figlia del proprietario del battello, osteggiata da questi nella relazione con l'amato suo Charlot all'oscuro delle intenzioni della ragazza. ..

Apprendista imbianchino, Charlot, è costretto a tirare un carretto, a mo' di bestia, stracarico di utensili e attrezzi del mestiere e condotto dal suo principale che non esita ad usare la frusta per sollecitarne l'andatura. Arrancando e schiacciato dal peso immane, rischiando di essere travolto da un tram, finire in un tombino aperto, scalando una strada paurosamente in salita tra retrocessioni e avanzamenti, finalmente giunge sul luogo dove sono stati insanamente ingaggiati per tinteggiare e tappezzare il salotto di una grassona che, dopo il fiume di direttive impartite loro, colta dal legittimo sospetto per due appartenenti alla classe subalterna, raccoglie l'argenteria di casa e la rinchiude nella cassaforte. Replica di Charlot che, racimolati gli orologi da taschino suo e del principale e qualche spicciolo, se li sistema in una tasca dei pantaloni chiudendo il tutto con una spilla da balia.

L'incorruttibile capitano delle guardie a difesa delle mura di Siviglia e un manipolo di contrabbandieri intenzionati ad entrare in città. Il fascino di Carmen, la bella zingara, farà capitolare il capitano e spalancare le porte ai manigoldi. La bella zingara farà breccia in tanti altri cuori e il capitano se la dovrà vedere con diversi rivali: un ufficiale delle guardie sfidatolo a duello, il torero Escamillo che sembra avere la meglio portandogli via la bella fuggendo su una carrozza regalmente trainata da somari, ma il capitano non si dà per vinto e raggiuntili affronta Carmen per riconquistarne l'amore e al suo diniego la trafiggerà con una pugnalata al petto per poi suicidarsi allo stesso modo...

Una coppia passeggia sulla battigia, quando una folata di vento fa volare la paglietta che l'uomo tiene in testa; sopraggiunge Charlot e subisce lo stesso trattamento, ma previdenti, entrambi avevano legato il loro rispettivo copricapo al collo, per cui i cappelli non sfuggono loro, ma finiscono coll'ingarbugliarsi causa i fili e tra i due uomini scoppia la rissa. Si riappacificheranno quando un pugno maldestro sferrato da uno dei due si stamperà sulla faccia del poliziotto, avvicinatosi per sedarli, atterrandolo sul colpo.

A Mantova, lo spregiudicato Duca – fingendosi un povero studente – seduce Gilda, unica figlia del suo buffone di corte, il gobbo Rigoletto. Ma Rigoletto scopre l'inganno e, profondamente amareggiato per questa ennesima umiliazione inflittagli dalla corte, dove già era sbeffeggiato per la sua deformità, decide di vendicarsi e assolda un sicario affinché uccida il Duca; la sorte gli sarà però avversa e l'assassino pugnalerà Gilda invece del Duca.