Mile Kendig, agente della Cia, conclude un’operazione contro il Kgb facendo arrestare due spie, ma lasciando volontariamente libero il colonnello Yaskov, capo dello spionaggio sovietico nell’Europa occidentale. Per punirlo, la sua è stata un’iniziativa del tutto personale, il capo della sua sezione, Myerson decide di relegarlo negli archivi della Cia, togliendoli così ogni incarico attivo. Kendig reagisce distruggendo il proprio incartamento. Raggiunge Salisburgo e si installa nella sua abitazione per dedicarsi alla stesura di un romanzo che sveli tutti gli errori commessi dalla Cia.

Im Keller segna il ritorno al genere documentario di Ulrich Seidl. Il film cerca di fornire una rappresentazione del particolare rapporto che c’è tra gli austriaci e i loro seminterrati e di definire le specificità di questi luoghi. I seminterrati sono i luoghi in cui gli austriaci, soprattutto uomini, passano il tempo libero. Im Keller punta una luce su questi luoghi sotterranei che normalmente sono nascosti e, se da un lato fornisce delle risposte, dall’altro pone nuove domande al pubblico.