L’australiano Mike Rheinberger mette in cantiere una settima spedizione con l’amico operatore Mark Wethu per documentare finalmente la realizzazione del suo sogno: arrivare sulla vetta più alta del mondo. Raggiunto lo scopo i due alpinisti si accorgono di non poter ridiscendere al campo base e pertanto decidono di bivaccare in modo precario e in condizioni di tempo proibitive poco sotto la cima. Il giorno seguente Mike non è più in condizioni fisiche per continuare la discesa nonostante l’impegno e gli sforzi dell’amico di cordata. Mark, al limite delle forze, viene persuaso via radio dal capo della spedizione a raggiungere da solo la base e salvare così la propria vita. Dopo due anni di cure e una drastica operazione ai piedi, incapace di dimenticare la perdita dell’amico, Mark ritorna nel Tibet e sale in vetta al Cho-Oyu, la sesta montagna più alta del mondo, da dove può chiaramente vedere l’Everest e salutare così ancora una volta l’amico.

James Cameron torna a occuparsi della vicenda del Titanic con un documentario realizzato in 3D, con cui ci guida in un viaggio attraverso le profondità dell’oceano, per raccontare il naufragio più famoso della storia.

David Lama decide di scalare la vetta del Cerro Torre, in Patagonia, nota per essere la montagna più difficile del mondo. Insieme al compagno di avventure Peter Ortner, affronterà una prova che nessuno ha mai tentato: scalare questa parete in stile free-climbing. Un documentario non solo sulla scalata, ma anche sull'amicizia e sulla crescita personale.

Documentario IMAX girato durante la tragica spedizione sull'everest

Jerzy Kukuczka è stato uno dei più eccezionali scalatori dell'Himalaya e il secondo a conquistare tutti i 14 ottomila. Una leggenda nella storia dell'alpinismo che ha perso la vita proprio sul Lhotse il 24 ottobre 1989. Cosa lo rende così eccezionale? Quale è stato il suo contributo alla storia dell'alpinismo? Cosa pensano di lui la sua famiglia e coloro che arrampicano sfidando le stesse cime? Quali sono le ragioni che lo portano a scalare le vette più alte? E può lui essere paragonato agli scalatori di oggi? Un'indagine sulle montagne: sono il regno dell’avventura o uno dei settori del commercio?

Inedito Film realizzato dalla Gazzetta dello Sport e suddiviso in 6 puntate. MILANO, 2 gennaio 2009 - Riccardo Cassin è stato il più grande alpinista dagli Anni '30 ai '50, poi eccezionale capo spedizione fino addirittura ai '70. Un mito che oggi compie 100 anni, festeggiato nella sua casa di Lecco. Dove sono voluti andare a rendergli omaggio insieme coloro che sono stati i suoi successori al vertice del mondo delle grandi scalate: Walter Bonatti e Reinhold Messner. Campioni proprio di quell'alpinismo classico di cui Riccardo Cassin è stato grandissimo interprete. Li abbiamo seguiti nella giornata che hanno voluto passare insieme a colui che hanno definito "un vero padre. E di quelli generosi". Riccardo ci lascerà il 6 agosto 2009 dopo una vita alpinistica senza eguali.

Safety Third è dedicato ad un climber, Brad Gobright, di cui probabilmente non avrete mai sentito parlare, eppure è considerato da molti, tra cui Alex Honnold, uno dei migliori free soloist al mondo. Un personaggio dallo stile di vita, oltre che di arrampicata, non convenzionale, fuori dagli schemi, e per questo probabilmente rimasto lontano dalle luci dei riflettori. Brad Gobright – attuale detentore del record di velocità per la salita al Nose (El Capitan, Yosemite Valley, California, in 2h 19 min44 sec, il 21 ottobre 2017) – è un climber di molto coraggio e limitata fama. Dalle sue arrampicate trad molto poco protette alle incredibili salite in free solo, il film mostra il recupero di questo incredibile atleta dopo un incidente alla schiena, compiendo alcune delle più difficili ascensioni della sua carriera. Dice di lui Alex Honnold: “Mi sudano le mani a guardarlo fare free solo!”

Libertà, per Tamara Lunger, significa spingersi oltre i propri limiti, osare l’impossibile e conoscere a fondo il proprio io. L’alpinista altoatesina è stata la più giovane donna a scalare il Lhotse (8.516 metri) e la seconda italiana a toccare la vetta del K2. Tuttavia, il fallimento non le è sconosciuto, un argomento che avrebbe potuto cambiarle la vita. Markus Frings e Nora Ganthaler raccontano gli alti e bassi della vita di questa donna straordinaria, accompagnandola insieme al suo mentore Simone Moro nelle spedizioni invernali al Nanga Parbat e agli 8.596 metri del Kangchenjunga.