Spumeggiante mediometraggio dell'uomo con la bombetta, che qui -siamo al 1918- aveva già conosciuto il successo e continuava a tirar fuori dalla manica assi in serie. Questo “Vita da cani” è un giorno per caso nella vita di un vagabondo, con avventure e sventure messe in scena con la solita verve e umorismo. Da menzionare, fra le tante, la scena all'ufficio di collocamento, con tempismi degni dei migliori ballet, o quella in cui mangia di nascosto sul bancone del venditore ambulante in strada. Quest'ultima diventerà un classico della comicità slapstick, ripresa innumerevoli volte in futuro, da Villaggio ad esempio in una scena di “Fantozzi contro tutti”.

Per motivi non meglio precisati, una signora di mezza età prende un treno con le sue numerose valigie. Quando cala la sera, mentre tutti dormono per Madame Tutli-Putli comincia un viaggio metafisico ed onirico, in cui fonde la realtà (si scopre che sta fuggendo da diversi problemi personali) ed immaginazione. Tra strani personaggi e misteri irrisolti, il folle viaggio nella notte continua.