Sei anni prima di Arancia meccanica di Kubrick, Andy Warhol propone la sua versione del romanzo di Anthony Burgess – o meglio, dei momenti salienti – raccontando nello spazio di 4 lunghi piani-sequenza l’allucinante esperienza di un giovane teppista, Victor (Gerard Malanga), sottoposto alle torture del trattamento di rieducazione che lo renderanno innocuo, remissivo, schiavo e vittima del sistema contro il quale si era ribellato. Esperimento cinematografico di Andy Warhol realizzato all’insegna di una estetica sado-maso e di una provocazione stilistica che ignora volutamente le più elementari regole del “fare cinema”.

In un supersegreto laboratorio scientifico situato a centinaia di metri sotto le Montagne Rocciose, il dr. Alex Sommerfeld sta compiendo esperimenti sui viaggi tridimensionali. Durante un esperimento qualcosa va storto e la dottoressa Vivian Marshall, unica superstite di un gruppo di scienziati, si ritrova ad essere l'incubatrice di una creatura aliena che inizierà a seminare morte e terrore nella struttura.