Lo staff del Plaza Hotel è in fibrillazione per le imminenti nozze di Rachel Peabody, la figlia del proprietario, con il piacente Brooks Oliver. Quando Eloise scopre le vere intenzioni del promesso sposo tenta di convincere Rachel ad accettare la corte di Bill, cameriere di buon cuore.

Il rag. Anselmi è uno scapolo impenitente che corteggia tutte le donne. Finché ci casca. 2° film (e mezzo) di A. Pietrangeli che per la prima volta si serve in sceneggiatura della coppia Maccari-Scola e che offre a A. Sordi l'occasione di approfondire il suo personaggio di medio-borghese, medio-obeso, medio-tutto, facendogli vincere il Nastro d'argento del migliore attore. Divertente, spigliato, ironico con un'attenzione insolita per i personaggi femminili di contorno.

Sbarcati a Ischia, dove la coppia di pensionati si è trasferita a vivere, figli e nipoti si ritrovano bloccati sull'isola a causa di un'improvvisa mareggiata che impedisce ai traghetti di raggiungere la costa. Il nutrito nucleo/cast composto tra gli altri da Pierfrancesco Favino, Stefano Accorsi e Carolina Crescentini, sarà costretto a fermarsi più a lungo del previsto sull'isoletta napoletana, sotto lo stesso opprimente tetto e in compagnia di numerosi parenti invadenti. Il confronto inevitabile farà riemergere antiche questioni in sospeso, riaccenderà conflitti e gelosie del passato, inquietudini e paure mai sopite. Ci sarà persino un colpo di fulmine, o forse è solo la tempesta che imperversa all'esterno.

Giulio Verme reagisce fin da piccolo all'appiattimento dei genitori sui non-valori televisivi con una preoccupazione insistente per l'educazione civica e l'ambiente, ma il suo atteggiamento integralista lo confina ad un lavoro di smistamento rifiuti, che conferma la sua "tormentosa consapevolezza del lerciume che ci circonda". Anche il rapporto con la fidanzata Franca è logoro: lei lamenta che lui parli molto e concluda poco (e siccome siamo in un film di Maccio Capatonda, fenomeno mediatico politically incorrect, la metafora che usa Franca è assai più greve).