Basato sulla biografia omonima di Bethany Hamilton, il film è la cronaca delle lotte che la surfista professionista ha affrontato per adeguarsi alla mancanza di un braccio, perso quando uno squalo l'ha attaccata a tredici anni.

In una cabina collettiva a Ostia, una domenica d'agosto, sfilano molti personaggi: le componenti di una squadra di pallacanestro, due soldati culturisti, due benzinai con le loro ragazze, un sacerdote che nasconde un... grosso segreto, due nonni con nipote incinta, due donne in lite con l'assicurazione, una coppia che vuole consumare il primo rapporto d'amore. Non va bene quasi a nessuno. Sergio Citti, alla sua terza regia dopo le collaborazioni con Pasolini, propone uno spaccato, tutt'altro che roseo, di umanità e di comportamenti. L'ispirazione c'è, molte trovate sono abili, il ritmo è buono.

Per presentare sul mercato un nuovo prodotto occorre una ragazza di particolare bellezza; i pubblicitari si rivolgono a un pittore, ma costui non li può aiutare perché, per i suoi dipinti, si serve dei "dettagli" più affascinanti di ben dodici modelle. Dopo molti avvenimenti, pretesto per una passerella di magnifiche ragazze, la scelta si ferma su di una maestrina di cui il pittore si innamora

Cinque donne s'incontrano come avversarie in una gara di arti marziali, ma finiranno per unire le forze contro un nemico comune.