Alberto Saporito denuncia, con il fratello Carlo, l'assassinio dell'amico Aniello Amitrano scomparso da qualche giorno, da parte dei Cimmaruta, suoi vicini di casa. Quando però la polizia irrompe in casa Cimmaruta senza trovare alcuna prova, Alberto lentamente si rende conto di aver sognato tutto. I Cimmaruta, scagionati, ad uno ad uno confessano ad Alberto di credere possibile l'omicidio, e finiscono per incolparsi a vicenda, cercando di sapere di quali prove sia in possesso. Intanto il fratello approfitta della situazione per appropriarsi delle poche cose di Alberto.

Pasquale Lojacono si trasferisce con la giovane moglie Maria in un appartamento all'ultimo piano di un palazzo seicentesco. Maria non sa che il marito ha ottenuto il fitto gratuito per cinque anni di quell'enorme casa in cambio del compito di sfatare la leggenda sulla presenza di spiriti nella casa. Il portiere Raffaele spiega al nuovo inquilino cosa dovrà fare per ottemperare al suo impegno contrattuale: per dimostrare che non ci sono fantasmi dovrà mostrarsi ogni giorno, due volte al giorno, fuori tutti i 68 balconi, mostrando serenità e allegria.

Vincenzo De Pretore spiega alla fidanzata Ninuccia, che minaccia il suicidio se non si sposeranno, di voler attendere il giorno in cui potrà darle una vita agiata, e le racconta di essere figlio di un ricco signore, allevato da una coppia povera. Ma per vivere è costretto a rubare, e finisce in prigione. Consigliato da Ninuccia, si sceglie come protettore San Giuseppe e da allora il suo "lavoro" va a gonfie vele.

Michele, appena uscito dal manicomio, torna a casa dove lo attende la sorella Teresa, che è la sola a conoscere i suoi trascorsi di pazzia. Michele sembra guarito, ma prende alla lettera tutto ciò che gli viene detto e, credendo che la sorella voglia sposare Don Giovanni, suo padrone di casa, ne parla alla figlia Evelina. Al pranzo di compleanno dell'amico Vincenzo Gallucci, un altro equivoco viene generato da Michele che invia un telegramma al fratello di Vincenzo per annunciare la morte dell'amico. Nel finale, la pazzia di Michele torna a farsi più evidente: diffonde la falsa voce che il giovane Luigi, il corteggiatore della figlia di don Giovanni, è pazzo, e quindi cerca di tagliare la testa al povero giovane, per guarirlo;Michele viene fortunatamente fermato in extremis dalla sopravvenuta sorella e riportato in manicomio.

Londra, estate 1593. Un giovane Shakespeare a corto di ispirazione, impulsivo e alla ricerca del fuoco dell'amore per dare vita alla poesia del teatro. Una ragazza figlia di ricchi borghesi, Viola De Lesseps, trascorre le notti a sognare i versi di quello Shakespeare artista della penna e di poter un giorno far parte di una compagnia di teatro, vietato alle donne. Alle audizioni per trovare un Romeo a una commedia non ancora scritta, dopo una desolante schiera di aspiranti, un giovane sconosciuto recita un sonetto con tanto sentimento che lo stesso Shakespeare lo rincorre fino a villa De Lesseps per sapere di lui. O meglio di lei, che travestita da uomo e aiutata dalla fedele balia, voleva coronare il sogno di calcare le scene.

L'imprenditore Castella ha una vita non particolarmente brillante e la sua è la cultura televisiva che impera nella borghesia dei nostri giorni. Una sera però rimane colpito da una rappresentazione teatrale di Berenice e si innamora del testo e dell'attrice che ne è protagonista. Entra nel giro di attori e registi non accorgendosi di quanto questi stiano prendendo in giro la sua mancanza di cultura. Intorno a lui ruotano personaggi alla ricerca di un senso nella vita e nei sentimenti. Agnés Jaoui ha diretto con mano ferma un film che è frutto di un lavoro attento sui personaggi e di un'orchestrazione davvero magistrale per un'opera prima.

Dopo i capovolgimenti degli episodi precedenti - dall'abbandono della palude alle blasonate nozze con la principessa Fiona - l'orco verde dalle orecchie a forma di trombetta, torna nel più politicamente scorretto dei cartoon per assicurare un degno successore al regno di Molto Molto Lontano. In una Hollywood rovesciata a immagine e somiglianza del mondo delle favole, il povero Re Harold, suocero ranocchio di Shrek e padre di Fiona, viene a mancare improvvisamente alla corte dei suoi cari. L'unico erede al trono, dopo il rifiuto incondizionato di Shrek, sembra essere un ingenuo sbarbatello che risponde al nome di Arthur. Insieme al nobile Gatto con gli stivali e al logorroico Ciuchino, i tre eroi partono per una nuova avventura, proprio mentre il Principe Azzurro - stanco ormai di recitare in una platea indegna della sua bellezza - è pronto a meditar vendetta per riprendersi, insieme ai cattivi di tutti i tempi, il regno perduto.

GENNARENIELLO: Su una caratteristica terrazza napoletana, ingombra di panni stesi ad asciugare, vasi di piante aromatiche e di fiori, di vecchi arnesi e mobili d'accatto, dove specie in estate si svolge giorno e notte la vita della famiglia, Gennaro un uomo ormai avanti negli anni, conversa scherzosamente con una giovane chiacchierata impiegata che abita una stanza la cui finestra dà sulla terrazza. QUEI FIGURI DI TANTI ANNI FA: L'atto unico racconta una serata nel "Circolo della caccia", nome fittizio che serve da copertura per una casa da gioco clandestina, gestita da don Gennaro Fierro (detto "punto e virgola"; soprannome, questo, affibbiatogli "affettuosamente dai compagni di galera").