Scampato alla strage dei primogeniti ebrei, il piccolo Mosè viene allevato come un vero egiziano, ma quando scopre le sue origini rinuncia a tutto per condividere le sofferenze del suo popolo. Ma solo dopo l'invio delle terribili sette piaghe il faraone accetta di lasciarli partire. Più tardi, pentitosi di aver ceduto, li insegue con il suo esercito, ma viene inghiottito dal Mar Rosso. Mosé, dopo aver ricevuto le tavole della Legge, muore, ormai vecchio, vedendo soltanto da lontano la Terra Promessa. Il film è diventato l'esempio per eccellenza dei kolossal. Particolarmente sontuosi, per l'epoca, gli effetti speciali (premiati con l'Oscar) e l'uso che De Mille fa del Cinemascope.

Il film intreccia quattro episodi della Storia nell'intento di dimostrare le nefaste conseguenze dell'intolleranza. The Fall of Babilonia: Belshazzar e i babilonesi festeggiano il trionfo. Ma il tradimento dei sacerdoti di Baal consente a Ciro di espugnare la città sguarnita, nonostante la strenua resistenza di alcuni valorosi e della Fanciulla dei Monti. The Passion of Christ: tre momenti, ossia le Nozze di Cana, i farisei contro Gesù, Maddalena. The St. Bartholomew Night: nella Parigi del sedicesimo secolo, Brown Eyes si fidanza con Prosper Latour, mentre un editto della cattolica Caterina de' Medici ordina il massacro della popolazione di fede protestante. The Mother and the Law: un industriale riduce i salari degli operai per finanziare un gruppo di suffragette e reprime duramente lo sciopero che ne consegue. In miseria, uno degli operai entra in contatto con la malavita.

Un giovane archeologo, Steffen si trova in Israele per partecipare agli scavi effettuati da una squadra di archeologi tedeschi. Quando trova uno scheletro vecchio di duemila anni, che ha tra le mani un foglietto con le istruzioni per l'uso di una telecamera Sony, ipotizza che si tratti delle ossa di un viaggiatore del tempo. La sua teoria viene derisa da tutti, ma in seguito si rivelerà pericolosa.

Secondo film di Buñuel dopo Un chien andalou dell'anno precedente, col quale costituisce il vero e proprio manifesto del surrealismo cinematografico (alla sceneggiatura collaborò Salvador Dalì, fra gli interpreti figura Max Ernst). Nei sessanta minuti di proiezione non assistiamo allo svolgersi di una trama ben definita ma, come al solito nei film del regista spagnolo, al susseguirsi di personaggi e di situazioni canonici, in una critica serrata e corrosiva al clericalismo, all'autoritarismo e alla repressione sessuale.

Joshua Cairn è un bambino di nove anni, intelligente ed introverso musicista, molto diverso dai suoi coetanei. La benestante famiglia Cairn, che vive a Manhattan, è composta da papà Brad, mamma Abby, Joshua e l'ultima arrivata Lily. Proprio l'arrivo della piccola Lily, sconvolgerà gli equilibri della famiglia, gettando Abby nella depressione, con conseguente crisi di coppia, ma soprattutto farà manifestare il lato oscuro ed inquietante del giovane Joshua. Dando vita ad una escalation di tensione che porterà ad un epilogo inatteso.

L'eroico guerriero Beowulf salpa dalla Svezia meridionale per portare aiuto alla popolazioni dell'antica Danimarca. In queste lande fredde e desolate dovrà affrontare il mostruoso e gigantesco troll Grendel, che con le sue sanguinarie incursioni minaccia i popoli della valli. Adattamento cinematografico del poema epico sassone Beowulf.