“Binxet – Sotto il confine” è un viaggio tra vita e morte, dignità e dolore, lotta e libertà. Si svolge lungo i 911 km del confine turco-siriano. Da una parte l’ISIS, dall’altra la Turchia di Erdogan. In mezzo il confine ed una speranza. Questa speranza si chiama Rojava, soltanto un punto sulla carta di una regione tormentata, terra di resistenza ma anche laboratorio di democrazia dal basso, luogo in cui, sui fucili di chi combatte, sventolano bandiere di colori diversi ma che che parlano lo stesso linguaggio; quello dell’ uguaglianza di genere, dell’autodeterminazione dei popoli e della convivenza pacifica.

La vicenda si svolge in Unione Sovietica negli anni 1940-1950. Il pilota e soldato Aleksej Astachov viene catturato dall'esercito nemico durante la seconda guerra mondiale ma riesce a scappare. Durante la guerra aveva sposato una giovane russa, Saša L'vova (interpretata da Nina Drobyševa) che alleverà il figlio da sola. Una volta libero, Aleksej fa ritorno in Russia ma per lungo tempo rimane senza lavoro[2]. Aleksej verrà riabilitato e troverà lavoro solo dopo la morte di Stalin.