Lui è un misantropo razzista, villano, paranoico, ossessionato da tic e complessi. Ma nella sua eccentrica vita stanno per entrare un pittore omosessuale con il suo delizioso cagnolino e una ragazza-madre che fa la cameriera.

Gli anni Cinquanta sono stati per l'America gli anni dell'ottimismo. La guerra era finita, l'economia era in crescita, gli uomini erano tornati a casa e tutte le regole stavano cambiando. Caroline Wolff, divorziata, con un figlio adolescente, rappresenta la tipica figura di ottimismo di quell'epoca. Con pochi soldi ma tante speranze, Caroline e il figlio Toby attraversano il paese con la convinzione che le cose stanno per cambiare in meglio anche per loro.

Nel 1970 quattro amiche passano la loro ultima estate di adolescenti. Si ritrovano 25 anni dopo. Episodi di vita provinciale rievocati sull'onda ambigua della nostalgia e nelle forme di un trito minimalismo al femminile, in parte riscattato dalla freschezza delle giovanissime interpreti.

Jack cresce nell'America degli anni Cinquanta, con una madre affettuosa in grado di instillargli fiducia ed amore per il mondo ed un padre assente.

Knight's Ridge, centro del Massachusetts, un fine settimana che sembra uguale a molti altri. In attesa di una festa che riunirà i vecchi compagni di liceo, quattro giovani trascorrono la serata nel bar preferito parlando di sé. Willie è tornato da New York dove faceva il pianista e viveva con difficoltà la sua relazione con un giovane avvocato. Tommy si arrangia con lavoretti saltuari e non rinuncia a scappatelle che mettono in forse il suo fidanzamento. Michael si è sposato e non sopporta più la monotonia della vita di coppia. Paul sogna le forme di una top model. Mediocri loro, mediocri le loro storie: quindi l'arrivo da Chicago di una impenetrabile Uma Thurman e di altre donne altereranno quel precario equilibrio di speranze e frustrazioni.

Prima donna aviatrice ad attraversare l'Oceano Atlantico, prima a tentare il giro del mondo, celebrità assoluta del suo tempo, business woman ante litteram, figura animata da un indomabile desiderio di libertà, Amelia Earhart fu resa leggendaria dalla sua tragica sparizione nel nulla, il 2 luglio del '37. Inutili le miliardarie ricerche autorizzate da Roosvelt: il destino la consegnava al mito, alle ipotesi di spionaggio o di tragedia nella tragedia, al ritorno perpetuo nell'immaginario legato ai misteri insoluti, fuori e dentro lo schermo.