Tre anni dopo essere finito dietro le sbarre, il rapinatore armato Jake Blues viene liberato per buona condotta. Ad attenderlo fuori dal carcere c'è il fratello Elwood, una ex fidanzata inferocita, la notizia che l'orfanotrofio dove sono cresciuti sta per essere chiuso e l'illuminazione divina. Convinti di essere in missione per conto di Dio i Blues brothers riuniscono con le buone e le cattive la vecchia band e organizzano un grande concerto benefico mentre fuggono da polizia, una banda di musicisti, il proprietario di un locale e i nazisti dell'Illinois che li vogliono fare fuori.
Monsieur Hulot con la sua vecchia auto si reca in vacanza, in una modesta pensione in Bretagna, dove incontra i pacifici ospiti che sono soliti frequentare questo ambiente famigliare. Grazie alle sue iniziative, Hulot stavolge le tranquilla comunità organizzando gite, pic nic e balli. Il culmine viene raggiunto l'ultima sera quando una festa con fuochi d'artificio si tramuta, per la goffaggine di Hulot, in un disastro dai risvolti comici.
Due fratelli in duo musicale per localacci, uno scapestrato e genialoide e l'altro tranquillo, litigano per bella cantante che hanno assoldato con successo. Lei se ne va. Scritto e diretto dall'esordiente Kloves che non manca di ambizioni anche stilistiche, vale più sul piano figurativo che su quello narrativo. Perfetti i due Bridges e notevole il sessappiglio della Pfeiffer che si esibisce in una sensuale interpretazione di "Makin' Whoopee". 4 nomination agli Oscar.
Una parata di tre direttori e quattro interpreti. Basato sul balletto omonimo del 1916 di Erik Satie, interpretato nel film dalla jazz band olandese Willem Breuker Kollektief e diretto da Koji Yamamura, il cortometraggio illustra una parata come un balletto surreale animato. Il corto esce nel 2016 per celebrare i 150 anni di Erik Satie e i 100 anni della sua compsizione "Parade"