Dopo un'assenza di diversi anni, Davy torna ora al genere documentario erotico che lo ha reso famoso, solo che questa volta punta la sua telecamera indagatrice anche su se stesso. Davy e il suo cameraman viaggiano nelle principali città dell'Europa orientale, da Praga a Budapest, con fermate intermedie, mentre il regista cerca una bella musa che funga da protagonista per la sua prossima opera carnale. Mentre innumerevoli giovani donne meravigliose si spogliano per fare un provino per la telecamera, Davy continua a cercare una ragazza con una qualità speciale e, quando la trova, si ritrova anche lui a innamorarsi perdutamente del suo fascino.
Nel '76 con un gruppo di "videoteppisti" una produzione di numerosi video documenti pressoché inediti sulle lotte e sui comportamenti del Proletariato Giovanile a Milano, Bologna e Roma; autoproduzione indipendente sostenuta da una teoria critica sull'informazione antagonista a quella di Stato, che si opponeva allo spettacolo dominante per "mettere in circolazione nuovi comportamenti e creatività di quelli che erano i nuovi proletarizzati: avevamo bisogno di un cinema che ci indicasse come strappare dei pezzi di vita autentica a quella falsa del capitale, non di ricordi muffiti nelle cineteche per sopravvivere di ricordi".