L'attesa è finita, torna finalmente in TV Corrado Guzzanti con un nuovo evento televisivo: lo speciale dal titolo "Aniene 2 - Molto rigore per nulla". Cosa avrà ispirato questa volta il creatore di formidabili personaggi come Lorenzo, Don Pizzarro, Quelo, il Massone? Chi sarà la nuova vittima di memorabili reinterpretazioni come quelle già celebri di Tremonti, Venditti e Rutelli? "Aniene 2", in perfetto stile Guzzanti, unirà satira corrosiva e raffinata comicità, mixando vecchie e nuove "creature" e sketch fulminanti. Sarà uno specchio del Paese immerso nella crisi, della sua classe dirigente e dei "mostri" che popolano un'apparente normalità. Oltre, ovviamente, ad Aniene, improbabile supereroe "sceso sulla Terra in mezzo ai mortali per riparare i torti e trionfare sulla giustizia" conosceremo nuovi personaggi che, ancora una volta, ci faranno riflettere su vizi e difetti che segnano il nostro imminente futuro.

Il rozzo e sguaiato magnate del riciclo Harry Brock scende a Washington per comprarsi un parlamentare o due, portando con se la sua amante, la ex-showgirl Billie Dawn.

Nella notte del 2 marzo 1953, c'è un uomo che sta morendo. Non si tratta di un uomo qualunque: è un tiranno, un sadico, un dittatore. È Joseph Stalin, il Segretario Generale dell'Unione Sovietica (che forse in questo momento si sta pentendo di aver fatto rinchiudere nei Gulag tutti i medici più capaci…). È li lì, non ne avrà ancora per molto, sta per tirare le cuoia… e se ti giochi bene le tue carte, il suo successore potresti essere tu!

Finto documentario su un candidato emergente per il Senato degli Stati Uniti scritto e diretto dall'attore Tim Robbins. Bob Roberts è un cantante folk con una differenza: offre brani che protestano contro gli scalpellatori del welfare, i piagnucolii liberali e simili. Mentre i realizzatori seguono la sua campagna, Robbins offre una visione nitida del modo in cui i candidati manipolano i media.

Un avvocato californiano viene convinto a candidarsi al Senato per i Democratici. Apparentemente non ha speranza contro un avversario pregiudicato e grande navigatore della politica. La campagna elettorale, gestita da un abilissimo pubblicitario, riesce a ribaltare il pronostico, ma il nostro immacolato candidato nella cinica corsa per il seggio perde la moglie e... l'anima.

California, 1996. Mentre W.J. (Bill) Clinton sta per essere rieletto alla Casa Bianca, il senatore democratico Jay Bulworth è sull'orlo di un esaurimento nervoso. Accesa un'assicurazione sulla vita per sua figlia, assolda un sicario che deve ucciderlo nelle ultime 48 ore della sua campagna elettorale. Non avendo più nulla da perdere, comincia a dire la verità nei comizi, suscitando un putiferio e alzando gli indici di ascolto in TV. Riscoperta la gioia di vivere, cambia idea, ma non sa come fermare il sicario. Per la 4ª regia di W. Beatty avrebbe ragione. Prodotta e scritta con Jeremy Pikster, è una farsa tragica di controinformazione che sembra un saggio di Noam Chomsky contro la politica interna ed estera degli Stati Uniti, ridotto in pillole e dialogato a ritmo di rap.

Il film è ispirato al documentario omonimo del 2005 di Rachel Boynton, incentrato sulle strategie politiche adottate per la campagna in Bolivia degli ex consulenti del presidente Clinton, James Carville e Stan Greenberg. Sandra Bullock interpreta "Calamity" Jane Bodine, ex consulente politica americana coinvolta in uno scandalo che torna al suo lavoro richiamata da un candidato alla presidenza in Bolivia nonché dal desiderio di battere la sue nemesi di sempre Pat Candy (interpretato da Billy Bob Thornton) ingaggiato dal candidato rivale.

Per rialzare le quotazioni in declino nei sondaggi e tentare di essere rieletto, un presidente degli USA ha bisogno di una guerra o di qualcosa di simile. In mancanza di meglio, trova un Impero del Male nel Canada. Dopo Roger & Me (1989) e Pets or Meat - Return to Flint (1991, inedito in Italia), l'intrepido M. Moore fa un'incursione nella fiction, pur rimanendo fedele ai suoi intenti critici e satirici sul sistema sociopolitico statunitense. Più di una freccia a bersaglio, dialoghi spiritosi qua e là, ghiotti confronti tra canadesi (ai quali Moore non lesina la sua simpatia) e yankee, ma l'idea di partenza ha il fiato corto.

Brand Hauser, è un ex agente della CIA, ora è un killer professionista assoldato da una potentissima multinazionale, Tamerlane, per recarsi in un paese in guerra con gli Stati Uniti, l'immaginario Turaqistan, ed uccidere un famoso ministro mediorientale. La sua copertura è quella di produttore televisivo impegnato nell'organizzazione di un sontuoso matrimonio per la popstar bulgara, Yonica Babiak. La conoscenza di una giornalista, la bella Natalie Hegalhuzen, idealista e pacifista, farà vacillare le convinzioni e la filosofia di vita del rude professionista.

Un gruppo di giovani hippie sbarcano in una piccola cittadina di provincia per assistere ad un festival musicale che si tiene nella foresta di Redwood. Presto si accorgeranno di essere l'obiettivo di un maniaco sanguinario che, mascherato da Ronald Reagan, conduce una personalissima guerra contro chi faccia uso di droghe. Lo sceriffo locale cerca di tenere la situazione a bada, ma il sindaco corrotto e un promoter avido insistono perché il festival musicale vada avanti e che le morti sempre più numerose passino per quanto possibile sotto silenzio...