Sono almeno una diecina, tra muti e sonori, i film ispirati al romanzo (1847-49) di Henri Murger che nel 1896 fu messo in musica (La Bohème) da G. Puccini su libretto di Illica e Giacosa. Il film del finnico A. Kaurismäki è ambientato in una Parigi dei giorni nostri quasi astratta; i personaggi sono artisti e poveri, ma tra i quaranta e i cinquanta anni, spesso immigrati; invece di Puccini, musica di Mozart, valzerini francesi, voci di Moulodji e S. Reggiani e una triste canzone giapponese per la morte di Mimì. I fatti sono press'a poco gli stessi, ma privi di aura romantica, raffreddati da una recitazione atonale e da un umorismo impassibile. Citazioni a iosa e 2 comparse speciali: i registi Louis Malle e Samuel Fuller. Impregnato di un'allegria da naufraghi che non esclude né dignità né tenerezza.
In una remota regione del Galles, cinque viaggiatori assaliti da una tempesta implacabile trovano rifugio in un'antica dimora.
Personaggi e storie si intrecciano per le strade di Parigi. Anne (Juliette Binoche) è una giovane attrice che sta per sfondare nel cinema. È sposata con George (Thierry Neuvic), un fotografo di guerra, il cui fratello desideroso di indipendenza fugge dalla casa del padre in campagna. Un ragazzo del Mali (Ona Lu Yenke) vuole fare il buon samaritano, ma il suo comportamento reca danni sia a lui che a chi cerca di difendere. Una clandestina rumena (Luminita Gheorghiu) giunge a Parigi con la speranza di vendere giornali ma si riduce a chiedere l'elemosina.
Nella stanza di una decadente pensione di Parigi, Oscar Wilde trascorre gli ultimi giorni della sua vita e come in un vivido sogno i ricordi del suo passato riaffiorano, trasportandolo in altre epoche e in altri luoghi. Non era lui un tempo l’uomo più famoso di Londra? L’artista idolatrato da quella società che l’ha poi crocifisso? Oggi Wilde è un uomo malato, che ripensa con malinconia alle passioni che l’hanno travolto e con tenerezza al suo incessante bisogno di amare incondizionatamente. Rivive la sua fatale relazione con Lord Alfred Douglas e le sue fughe attraverso l’Europa, ma anche il grande rimorso nei confronti della moglie Constance per aver gettato lei e i loro figli nello scandalo. Ad accompagnarlo in questo ultimo viaggio solo l’amore e la dedizione di Robbie Ross, che gli resta accanto fino alla fine nel vano tentativo di salvarlo da se stesso e l’affetto del suo più caro amico Reggie Turner.
Anna Karenina è la moglie di Alexei Karenin, un politico freddo, più interessato alla sua carriera che a soddisfare i bisogni emotivi di sua moglie. Richiamata a Mosca da suo fratello, la contessa Anna incontra la contessa Vronskij sul treno notturno. Entrambe parlano dei loro figli, la contessa Vronskij è madre di un giovane molto bello, il conte Vronskij. Quest'ultimo si presenta alla stazione per accompagnare a casa la madre, e si infatua subito di Anna. La corteggia spudoratamente, ferendo la povera Kitty Scherbatsky, una sua pretendente. Seguendo Anna a San Pietroburgo, Vronskij fa sapere alla società che egli è il suo amante. La società russa inizia a parlare della vicenda, e persino il marito di Anna ne viene a conoscenza. Più preoccupato per la sua posizione politica che per la relazione di sua moglie, lui la mette davanti a una scelta, o Vronskij o la sua famiglia.
Attraverso lettere, diari e testimonianze personali, un resoconto della complessità e della varietà delle esperienze degli italiani LGBT durante la dittatura fascista di Benito Mussolini (1922-43); parole intime che contrastano con i testi delle canzoni popolari e la propaganda dell'epoca, ossessionata dall'esaltazione dei miti di virilità, femminilità e maternità e costretta dalla repressione sessuale.