Frédéric è un uomo sposato; sua moglie aspetta il secondo figlio. Tutto va bene fra loro. Poi, dal passato, emerge Chloe, un'antica compagna di scuola. Chloe, così lontana dalla tranquillità della vita borghese, rappresenta per Frédéric il fascino della trasgressione.
Layla, Salma e Nuur vivono a Tel Aviv. Giovani donne libere nello spirito che desiderano vivere una vita che rispecchi i loro sogni e le loro esigenze. La loro storia personale è fortemente radicata alle tradizioni: la famiglia di Salma è cattolica, quella di Layla ebrea, Nuur musulmana. Le ragazze, dovranno fare i conti con le loro origini, con le loro famiglie rigidamente conservatrici e con la società (come ricorda Wissam a Layla, "qui non siamo in Europa"), al fine di trovare la loro strada.
Pauline è una graziosa tredicenne, che passa gli ultimi giorni di vacanza, a settembre con la seducente cugina trentenne Marion, in una villetta sulla spiaggia della Normandia. Mentre incontra un coetaneo, Sylvain con cui fa presto a stabilire un franco rapporto di simpatia e di amicizia, essa assiste a tutto il complesso gioco dei sentimenti e delle attrazioni degli adulti. C'è Pierre che, un tempo innamorato pazzo di Marion, che ha alle spalle un matrimonio fallito e cerca il grande amore ovunque, l'ama ancora e in forma gelosamente possessiva; c'è Henri, un play-boy vacuo e chiacchierone quanto interessante, che filosofeggia con Marion sull'amore dicendo di non volersi legare perché il vero amore è solo illusione, ma ne diventa ben presto l'amante...
Antonia torna al paese dov'è nata, in Olanda, dopo la fine della guerra, insieme alla figlia Danielle: le due donne fonderanno una grande famiglia allargata di stampo matriarcale. Nei quarant'anni narrati dalla pellicola accade di tutto: amori, morte, lavoro, religione, sesso, odio e vendetta, ma anche filosofia, coraggio e poesia. Una mattina Antonia si sveglia sapendo che quello sarà l'ultimo giorno della sua vita. Lo dice a tutti e muore circondata dai suoi affetti.
La biografia di Frances Farmer, attrice hollywoodiana brava, ma sfortunatissima. Sedicenne, Frances turba il perbenista ambiente di Seattle, negli anni Trenta, con un saggio sulla "morte di Dio", che la fa sospettare di filocomunismo, sospetti aggravati da un viaggio in Urss. La ragazza, che vuol diventare attrice, tenta dapprima la via del teatro, poi quella del cinema. Ma l'ambiente cinematografico, contestato, la distrugge. Frances scende sempre più in basso, sino all'alcolismo ed alla clinica psichiatrica
Joanna lascia malvolentieri New York per seguire il marito Walter nella cittadina suburbana di Stepford, in un ambiente residenziale quieto e per lei subito noioso. Walter invece si ambienta bene e comincia a portare a casa ospiti. Sempre meno attratta dal luogo e dai suoi abitanti, Joanna fa amicizia con un'altra donna appena arrivata, Bobbie, che la pensa come lei. Joanna decide di lasciare Stepford, ma alla vigilia della partenza scopre che Bobbie è cambiata ed è diventata una perfetta casalinga. Joanna capisce che qualcosa di terribile si nasconde sotto la quiete apparente della cittadina.
A causa di un black out, Matthew (Jonathan Tucker) rimane intrappolato in un ascensore con una ragazza, nel buio i due fanno sesso senza riuscire a vedersi. Innamorato perdutamente, il giorno seguente Matthew, assieme all'amico Rod (James DeBello), inizia una spasmodica ricerca della misteriosa ragazza, ma l'impresa si presenta assai ardua visto che le ragazze che risiedono al college sono ben 100.
Isabel Walker, vivace "girl" californiana, si reca a Parigi in visita alla sorella, Roxanne, incinta e, quasi, abbandonata dal marito francese. Ma presto anche Isabel si vedrà costretta a cedere al fascino europeo, sedotta dal "diplomatico" e "obsoleto" cognato della sorella. James Ivory, in tempi di relazioni non troppo felici e distese tra America e Francia, costruisce, a partire dall'omonimo romanzo della scrittrice americana, di adozione francese, Diane Johnson, la psicopatologia quotidiana di due famiglie, di due culture di nuovo a confronto come nelle già "inibite" lacrime della "figlia di un soldato". Se è possibile, questa volta, l'esemplificazione antropologica è peggiore della prima, governata com'è da luoghi comuni che rivelano uno stato delle cose, d'amore,drammatico e volgare.